P.A.: in Sicilia solo il 14,3% usa il web per pratiche

P.A.: in Sicilia solo il 14,3% usa il web per pratiche
3 novembre 2015

Sono pochi e molto insoddisfatti i siciliani che usano la Rete per dialogare con la Pubblica amministrazione. Non si fidano e vivono lo Stato, la Regione e gli Enti locali come un nemico. E quando si tratta di stabilirci un dialogo, magari online, evitano di farlo in tutte le maniere. Alla fine del 2014, solo il 14,3% della popolazione dell’Isola ha interagito con la Pubblica amministrazione, compilando e inoltrando moduli on line. Di questi, quasi il 33% si è dichiarato poco o per nulla soddisfatto a causa della difficoltà nel reperire informazioni, per la bassa utilità delle stesse, per la poca disponibilità di notizie riguardanti le proprie pratiche e per la difficoltà di utilizzo dei servizi disponibili sul web. La percentuale di insoddisfazione rilevata, pone la nostra regione fra gli ultimi posti in Italia, al di sotto della media nazionale (31%). A metterlo nero su bianco un dossier di Confartigianato sul rapporto tra imprese e Pubblica Amministrazione on line, e tra cittadini e la rete, che analizza una serie di fattori che determinano il gap di dialogo informatico tra chi fruisce dei servizi e chi amministra. “Anche in Sicilia, i ritardi dell’e-gov non contribuiscono a migliorare la situazione delle imprese che pagano a caro prezzo le complicazioni della burocrazia – dichiara Filippo Ribisi, presidente di Confartigianato Imprese Sicilia -. Per colmare in parte questo gap, tutti i comuni siciliani dovrebbero dotarsi del Suap on line: una innovazione positiva per chi ogni giorno ha a che fare con progetti, cantieri edili, leggi e una burocrazia infinita”.

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