A Palermo va in scena una Cenerentola trasportata nel 1970

A Palermo va in scena una Cenerentola trasportata nel 1970
18 aprile 2016

Una cenerentola innovativa, ambientata negli anni ’70; l’opera di Gioacchino Rossini rivive in chiave sperimentale al Teatro Massimo di Palermo con la direzione di Gabriele Ferro e la regia di Giorgio Barberio Corsetti. Niente scene classiche ma filmati, chroma-key e un imponente impianto video che trasforma il capolavoro rossiniano in un’opera tridimensionale. Non ci sono neanche zucche-carrozze e topini trasformati in destrieri, alla festa del principe azzurro Cenerentola – alias Chiara Amarù, giovane e promettente palermitana – ci va addirittura con una spider rossa. “Sarà una Cenerentola molto diversa dal quella che siamo abituati a vedere – ha spiegato, con un filo d’emozione – è molto cinematografica, con queste riprese video veramente molto interessanti. Assisterete a un bellissimo spettacolo”. È la prima volta che il teatro lirico palermitano sperimenta questo tipo di tecnica, realizzata da Corsetti con l’aiuto delle Officine K, famose per trattare i video come pitture in movimento. Per questa edizione, co-prodotta con il Teatro di Ancona, inoltre, l’orchestra sarà posizionata all’altezza del pubblico, proprio come al tempo di Rossini. In scena accanto a Chiara Amarù: René Barbera, Riccardo Novaro, Paolo Bordogna, Marina Bucciarelli, Annunziata Vestri e Gianluca Margheri. I costumi sono di Francesco Esposito.

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