Per Parisi partenza in salita, Berlusconi cauto. I big: “L’ultimo arrivato non può avere tutto”

Per Parisi partenza in salita, Berlusconi cauto. I big: “L’ultimo arrivato non può avere tutto”
23 luglio 2016

di Giuseppe Novelli

berlusconi parisiAlcuni dei partecipanti parlano di incontro “interlocutorio”, e del resto basta la nota ufficiale per far capire che ad Arcore, ieri, il clima nei confronti di Stefano Parisi era perlomeno freddo. Fi va rilanciata, si legge nella nota, e quello del candidato sindaco di Milano può essere uno dei “contributi”. Di fatto, spiegano più fonti vicine a Silvio Berlusconi, il leader di Fi ha dovuto fare ricorso a tutta la diplomazia possibile per sopire i malumori del “gruppo storico”, i vari Renato Brunetta, Paolo Romani, Maurizio Gasparri, Giovanni Toti. “L’ultimo arrivato non può pretendere di prendere in mano tutto”, è il senso del ragionamento che qualcuno avrebbe fatto, criticando l’intervista di Parisi alla Stampa. Un’intervista che l’ex candidato avrebbe deciso autonomamente di fare, anche se anticipandola al leader di Fi, come avrebbe raccontato lo stesso Berlusconi. Di certo i big di FI non contestano piu’ l’arrivo in squadra dell’ex direttore generale di Confindustria. Dopo il risultato alle amministrative molti dirigenti avevano provato subito a stoppare qualsiasi ipotesi di ‘Papa straniero’.

Ma nel vertice tutti si sono affrettati a dire che non c’e’ alcuna intenzione di sbarrargli la strada. Con dei distinguo, pero’. Ovvero che sia semplicemente uno dei tanti, che sommi la sua esperienza a quella degli altri. Perche’ una cosa e’ sfruttare il suo apporto, altra e’ regalargli una investitura dal’alto. Berlusconi, raccontano fonti di FI, ha spiegato ai maggiorenti azzurri che ha pensato di dare a Parisi un ruolo organizzativo, anche per le sue capacita’ di aggregare l’area moderata. Si e’ meravigliato delle polemiche emerse, delle fughe in avanti, della resistenza di alcuni ad accettare che nasca un ‘team’ per rilanciare il partito. Ma da parte della vecchia guardia sono stati ribaditi tutti i dubbi sulla possibilita’ che sia lui a fungere da ‘moderatore’ delle forze di centrodestra (“sbagliata qualsiasi autoproclamazione”), si e’ sottolineato come la linea politica debba arrivare dal leader e da chi e’ stato sempre in trincea, si sono espresse tutte le perplessita’ per l’intervista rilasciata da Parisi sulla necessita’ di tenere Renzi in piedi. Non e’ preclusa la strada ad un governo di emergenza nazionale per rielaborare la legge elettorale, ma sul referendum “occorre essere chiari”, altrimenti – e’ stato il coro unanime – “perdiamo un’altra volta il nostro elettorato”.

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CONFALONIERIRagionamenti sui quali l’ex presidente del Consiglio ha apposto la propria firma: “Garantiremo la vittoria del no”, recita la nota in cui si parla poi della necessita’ di “riannodare i fili del dialogo con quel popolo di centro destra che continua ad essere maggioranza nel Paese”. Sottintendo che il percorso non puo’ essere solo quello di un’alleanza con Salvini e Meloni, ma di un confronto anche con le altre forze che non si riconoscono nella sinistra. Alcuni ‘big’ ancora chiedono di circoscrivere il ‘perimetro’ della coalizione, ritengono che non ci siano le condizioni per aprire a Ncd. Parisi nel frattempo continua nel suo asse con Lupi. Tuttavia le strade ancora sono divise, cosi’ come non sono state colmate le distanze tra chi intende puntare forte su Parisi (Berlusconi) e chi, invece, e’ dell’idea che l’ex direttore generale di Confindustria non possa ricoprire ruoli organizzativi o dettare la strategia rappresentando l’intero partito. “Non voglio rubare posto a nessuno ma dare un contributo”, ribadisce intanto il convitato di pietra alla riunione. Parisi non ha partecipato al vertice di Arcore, ma il Cavaliere – affiancato dalla famiglia e da Confalonieri – punta sempre su di lui.

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