Paul McCartney: “Dopo scioglimento Beatles caddi in depressione”

Paul McCartney: “Dopo scioglimento Beatles caddi in depressione”
25 maggio 2016

Paul-McCartney-1024x682Quando i Beatles si sciolsero Paul McCartney cadde in una pesante depressione “ho cominciato a bere ed ho pensato di abbandonare per sempre la musica”. Lo ha rivelato lo stesso cantante britannico in una intervista radio alla Bbc. “Ho cominciato con un bicchierino – ha detto – ed all’inizio è stato bello. Poi ho capito che qualcosa non andava e volevo tornare indietro”. Il musicista ne ha parlato alla BBC Radio 4 Mastertapes. “E’ stato difficile capire cosa avrei fatto dopo i Beatles. Sono entrato in crisi e mi sono dato all’alcool. Stavo rompendo con gli amici di una vita.”. McCartney ha parlato anche dello scioglimento dei Beatles avvenuto ufficialmente nel 1970 dopo l’uscita di Let It Be ma con problemi nati ben prima quando la band aveva nominato Allen Klein come loro manager, contro il volere di McCartney. “Ero così depresso che non sapevo più se avevo intenzione di andare avanti con la musica, è stata Linda a convincermi a creare The Wings”.

 

Sarebbe potuto essere un super gruppo: “Eravamo terribili. Sapevamo che Linda non era in grado di suonare, ma ha imparato e alla fine, guardandomi indietro, sono contento che abbiamo fatto questa cosa… in fondo avrei semplicemente potuto formare un super gruppo telefonando a Eric Clapton, Jimmy Page e John Bonham. Comunque ricordo ancora perfettamente i nomi di chi ci ha fatto recensioni davvero pessime e cattive: Charles Shaar Murray sarà per sempre sul libro nero”. L’artista ha poi parlato del suo rapporto con John Lennon: “Sono stato contento che ci siamo riavvicinati prima che lui morisse. Perché sarebbe stato davvero difficilissimo affrontare la cosa; comunque lo è stato lo stesso. E di Kanye West – con cui ha recentemente collaborato – ha detto:”Adoro Kanye e lui mi ricambia. E’ un tipo mostruoso. E’ pazzo e ha idee grandiose, mi ispira moltissimo. Lavorare insieme è stato davvero speciale, perché non sembrava mai che stessimo scrivendo una canzone. La maggior parte di ciò che abbiamo fatto è stato raccontarci storie a vicenda”.

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