Il Pd fa i conti senza l’oste. Lo scacco matto di Crocetta a Renzi

Il Pd fa i conti senza l’oste. Lo scacco matto di Crocetta a Renzi
30 agosto 2017

Spesso si fanno i conti senza l’oste con il rischio che tutto va a carte quarantotto. E’ il caso del Pd che da sempre ha sottovalutato il governatore della Sicilia, Rosario Crocetta. Sin dal suo insediamento nell’ormai 2012. E ora, il partito di Renzi si trova sotto scacco. La mossa letale l’aut aut dell’ex sindaco di Gela: o primarie o mi candido e fuori il Pd dalla Giunta. Cosa accadrà, al momento, non lo sappiamo. Sappiamo, per dirla con Crocetta, che “se il centrosinistra sceglie un altro candidato, la crisi di governo sarebbe una naturale conseguenza, ma non sarò io l’eventuale responsabile della crisi”. In altre parole, la scelta del presidente della Regione “è politica e non può essere imposta”. E rimarca, qualora non fosse chiaro: “Un Governo del Presidente sarebbe inevitabile…”. Altre grane per Matteo Renzi, il segretario del Pd, che da premier nel giro di due anni è venuto in Sicilia non meno di dieci volte, tra tagli di nastro e propaganda, ora, invece, si smarca dall’Isola il più possibile, lasciando che i suoi compagni si scontrano in un vero e proprio campo di battaglia. Una sorta di padre che abbandona i figli nel momento di bisogno. Ed ecco spuntare l’oste. “Abbiamo assistito ad un progetto lanciato senza verifica democratica – sbotta Crocetta -. Rimango indignato dal vedere insieme il prof. Micari, il prof. Orlando, l’onorevole Castiglione e l’onorevole Cardinale. Sarebbe questo un progetto civico?”. Di certo per il governatore “è quello lanciato dal Megafono 5 anni fa, caratteristica mantenuta nel tempo”, quindi vado avanti, aggiungiamo noi. Da qui lo scacco matto. “Sto facendo l’ultimo tentativo estremo di ricostruire una coalizione attraverso un meccanismo previsto dallo statuto del Partito Democratico, le primarie – avverte Crocetta, pur sapendo che la consultazione popolare non potrà mai essere svolta, oramai -. Io non sono un autocandidato illegittimo. Sono un candidato legittimo del Pd, che avrebbe dovuto proporre il mio nome agli alleati i quali, se avessero voluto fare altre scelte, avrebbero dovuto presentare altre proposte”. A questo punto, il colpo da maestro: “Nessuno attribuisca a Crocetta la voglia di rompere, di disintegrare il centrosinistra, io sto facendo una proposta unitaria, chi non accetta l’idea del confronto vuole rompere”.

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