Il Pd verso nuova nomenklatura, Renzi sonda. Ma nuova segreteria dopo direzione

Il Pd verso nuova nomenklatura, Renzi sonda. Ma nuova segreteria dopo direzione
22 giugno 2016

L’onda lunga dei ballottaggi potrebbe arrivare fino alla segreteria del Partito Democratico: la sconfitta a Roma e Torino, infatti, ha messo in allarme il segretario Matteo Renzi che si starebbe attivando attraverso parlamentari di sua fiducia per sondare disponibilita’ a rinforzare la squadra del Nazareno. Accantonata la possibilita’ di vedere il premier rinunciare alla doppia carica, la strada piu’ percorribile sarebbe quella di un vicesegretario unico con un rafforzamento del ruolo di Lorenzo Guerini, cosi’ come proposto anche dall’ormai ex sindaco di Torino, Piero Fassino. “Al momento non c’e’ niente di concreto, a parte le voci che suonano un po’ come desiderata di qualcuno”, fanno sapere fonti parlamentari dem. Nessun riscontro al momento neanche riguardo alle voci che vogliono Nicola Zingaretti pronto ad entrare nella squadra di Renzi al Nazareno. Nessuna richiesta e’ arrivata, nessun colloquio c’e’ stato su questo tema benche’ premier e governatore abbiano avuto modo di confrontarsi anche recentemente. L’idea, certo, consentirebbe di riavvicinare un po’ la sinistra del partito e – forse – anche quella nei territori. Anche se, viene fatto notare, difficilmente Zingaretti accetterebbe un incarico di questo tipo: da Presidente della Regione e’ al momento impegnato nella difficile partita del piano di rientro sanitario.

Portata a casa quella, poi, si apre una stagione complessa, con Virginia Raggi in Campidoglio: ogni iniziativa, come ad esempio il riparto dei fondi per il trasporto pubblico locale, rischierebbe di apparire come una macchinazione del governatore e del presidente del consiglio contro il Campidoglio. Meglio tenere separate le due cariche. Un’altra ipotesi e’ quella di inserire in squadra il ministro Maurizio Martina, ex bersaniano e molto apprezzato dal premier. Anche qui, pero’, si finirebbe per sacrificare il lavoro che il Partito Democratico sta facendo sul “Modello Milano” e che vede Martina protagonista assieme al neo sindaco Giuseppe Sala. Girano anche i nomi di sindaci, quali quelli di Bari e di Reggio Calabria. Il segretario dem in ogni caso, riferiscono fonti Pd, vuole imprimere al partito una svolta ed intestarsi la battaglia sul cambiamento ma Renzi alla direzione di venerdi’ potrebbe solo accennare alla necessita’ di un cambio di passo, soprattutto sui territori, ma per poi far slittare le modifiche della segreteria in altra data.

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I renziani in ogni caso accusano i bersaniani di avere ancora le chiavi del partito in troppe realta’ locali. “Il Pd in molte citta’ e’ ancora della ditta”, e’ l’accusa che, assicurano, viene condivisa anche dal premier. Bersani e’ tornato ad accusare il premier di aver trasformato il partito. “Di sinistra e’ rimasto ben poco”, il je accuse dell’ex segretario dem. La richiesta della minoranza dem e’ quella di modificare l’Italicum e su questo tema, e soprattutto sulla necessita’ di indirizzare il governo su misure economiche diverse ci sono contatti in corso anche con i Cinque stelle. Con l’obiettivo di convincere Renzi a cambiare l’agenda politica. Renzi continua ad essere irritato per i continui distinguo dei malpancisti dem ma l’obiettivo numero uno del presidente del Consiglio al momento e’ quello di non spaccare il partito. Per questo motivo, spiegano altre fonti, lo scontro con i ribelli ci sara’ e si ribadira’ la necessita’ di viaggiare in un’unica direzione sul referendum, ma non verra’ formalizzata alcuna decisione e non ci sara’ alcun aut aut alla minoranza.

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