Parla don Di Noto: “Dopo parole del Papa molti vescovi insonni”

Parla don Di Noto: “Dopo parole del Papa molti vescovi insonni”
19 febbraio 2016

“Risuonano forti e hanno provocato notti insonni le ‘atomiche’ parole di Papa Francesco in merito alla ‘denuncia’ chiara senza ma e senza sui vescovi ‘incoscienti’ che non affrontano il drammatico fenomeno degli abusi sessuali sui minori”.  Un terremoto rischia di abbattersi sul Vaticano a sentire le parole di don Fortunato Di Noto (foto), fondatore di Meter Onlus, per il quale, “era proprio necessario che Papa Francesco puntualizzasse questa posizione, superando la questione annosa sulla responsabilita’ giuridica dei vescovi”. “Quante volte dobbiamo ribadire che c’e’ una ‘tolleranza zero’ e soprattutto il profondo rispetto delle piccole vittime che hanno subito nefandezze e che sacerdoti quando compiono questi atti ‘si mangiano’ il corpo” e la loro innocenza?”, si chiede il sacerdote, campione nella lotta alla pedofilia. Don Fortunato Di Noto, da 25 anni impegnato nella lotta alla pedofilia e alla pedopornografia (che e’ una nuova forma di schiavitu’) ricorda che “gli abusi sessuali sui minori non possono e non devono essere coperti, sottaciuti e nascosti: sara’ lo stesso grido di dolore dei piccoli a rendere visibile lo scempio che si compie su di essi”.

“La Chiesa, che con Benedetto XVI e ora Papa Francesco, vuole diventare sempre piu’ una casa sicura ha necessita’ – rileva Don Di Noto – di vescovi e sacerdoti coraggiosi e dalla parte dei piccoli”. “Denunciare – infatti – e’ un atto di grande responsabilita’ per interrompere questo percorso di morte e di negazione della dignita’; accompagnare e sostenere le vittime e’ un atto di profondo amore e di guarigione; proporre, anche un percorso di guarigione e di redenzione ai sacerdoti che si sono macchiati di tali nefandezze e’ un servizio alla verita’ e alla giustizia, con misericordia”. “Non e’ piu’ possibile – afferma Di Noto – pensare come si e’ sempre pensato, di nascondere, trasferire e negare l’evidenza, lavarsi le mani di sporcizia sulla pelle e carne degli innocenti. L’esperienza di Meter onlus da anni propone alla diocesi e alla parrocchie un percorso di formazione per ‘una pastorale di prossimita” dove sacerdoti, educatori, famiglie, catechisti ‘aprano gli occhi e la mente’ alle nuove problematiche che richiedono cuore e competenza educativa per affrontarli”. “Dobbiamo – conclude Di Noto – essere onesti nell’analisi, sono poche le diocesi e le parrocchie che hanno pensato nei vari piani pastorali di inserire questi percorsi, cio’ non significa insensibilita’, ma la non percezione del rischio e dei percorsi attuabili di prevenzione e informazione, lo ripeto, di queste nuove forme di schiavitu'”.

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