Periscope, la App del momento che minaccia il diritto d’autore

Periscope, la App del momento che minaccia il diritto d’autore
15 maggio 2015

Non è la più scaricata delle App ma sicuramente quella più di moda e in costante crescita. Periscope, acquistata da Twitter per 100 milioni di dollari, permette di trasmettere video in diretta via smartphone a milioni di potenziali follower. Un campo in continua crescita, quello delle app di live streaming come Periscope o anche Meerkat, che pone però dei seri problemi di limiti legali. L’imprenditore francese della Silicon Valley Sylvain Kalache la utilizza come strumento di lavoro. Parla a una rete di 3000 collaboratori sparsi in 40 città in tutto il mondo: “Siamo una comunità e con questa app è come se fossimo tutti nello stesso posto”, spiega. Uno strumento utile certo, ma queste tecnologie a portata di tutti mettono a rischio i diritti d’autore. Come è accaduto con l’incontro di boxe Pacquiao-Mayweather: quando alcuni spettatori hanno trasmesso la sfida, una catastrofe per chi ha pagato milioni di dollari per i diritti di diffusione dell’evento. “Questioni simili si sono già poste con YouTube e Vimeo, ad esempio, ma qui la faccenda è ancora più complessa. Qualcuno troverà il modo di usare Periscope e Meerkat per fare soldi, ma non è un problema degli sviluppatori”, spiega Parker Higgins, specialista di diritti d’autore. Al momento Periscope si è impegnato a disattivare gli account di chi viola le regole di diffusione di alcuni eventi particolari. Ma il problema rischia di esplodere se queste applicazioni riusciranno, come fu per YouTube, a diventare qualcosa di più di una semplice moda passeggera.(immagini Afp)

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