Il procuratore di Bergamo contro Alfano: “Dovevamo garantire l’indagato”

17 giugno 2014

Il procuratore capo di Bergamo Francesco Dettori ha criticato la scelta del ministro dell’Interno Angelino Alfano di annunciare la cattura del presunto assassino di Yara Gambirasio: “Era intenzione della procura mantenere massimo riserbo” sul caso di Massimo Giuseppe Bossetti, fermato ieri dai carabinieri. Il procuratore capo della cittadina orobica ha puntualizzato che gli inquirenti puntavano a mantenere la vicenda sotto silenzio “a tutela dell’indagato in relazione al quale, come prevede la Costituzione, esiste la presunzione di innocenza”.

Massimo Giuseppe Bossetti, il presunto assassino di Yara Gambirasio, sarebbe il nipote biologico (non anagrafico perché figlio illegittimo) della donna di servizio della famiglia Gambirasio. E non si esclude che l’uomo conoscesse Yara. La madre di Massimo Giuseppe Bossetti fu sottoposta al test del Dna alcuni mesi fa. La svolta è avvenuta grazie alla segnalazione di vecchio amico di Giuseppe Guerinoni. Il fatto è stato rivelato ieri sera dall’inviato Giorgio Sturlese Tosi durate la diretta dello speciale “Segreti e delitti” in onda su Canale 5.

L’uomo fermato dai carabinieri come il presunto autore dell’omicidio di Yara, ha passato la sua prima notte in carcere dopo che ieri è stato interrogato nel comando provinciale di Bergamo e si è avvalso della facoltà di non rispondere. Lo ha riferito l’avvocato, nominato d’ufficio, Silvia Gissetti, che ha aggiunto che il suo assistito ha detto di “essere sereno”. Le forze di polizia non hanno dato dettagli sul luogo dove è stato effettuato il fermo di Bossetti. Una piccola folla, raccoltasi fuori dalla caserma, ha gridato insulti all’indirizzo dell’uomo ed ha applaudito i carabinieri per l’arresto dopo tre anni di indagini.

Bossetti, operaio edile incensurato di 44 anni, che ha anche una sorella gemella, è sposato e ha tre figli. E’ nato a Clusone ed è residente nel bergamasco; è stato individuato grazie al Dna. Sarebbe il figlio naturale dell’autista di Gorno, Giuseppe Guerinoni, morto nel 1999. La 13enne di Brembate di Sopra è scomparsa il 26 novembre 2010 e trovata morta tre mesi dopo in un campo di Chignolo d’Isola. Materiale genetico era stato rinvenuto dagli inquirenti sugli slip della ragazzina uccisa. (TMNews)

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