Progettavano attentati a Roma e Londra, base logistica era Bari. Due fermi

Progettavano attentati a Roma e Londra, base logistica era Bari. Due fermi
10 maggio 2016

Hakim NasiriProgettavano attentati in Italia e in Inghilterra. La loro base logistica era Bari e, questa mattina, i carabinieri del Nucleo investigativo e dei Ros li hanno fermati. Si tratta di due afghani, Hakim Nasiri e Gulistan Ahmadzai, accusati di terrorismo internazionale. Un altro afghano è ricercato e si troverebbe a Milano. Altri due sono invece scomparsi e avrebbero già fatto ritorno in Afghanistan. I cinque oggetto del decreto di fermo sono Qari Khestamire Ahmadzai, Surgul Ahmadzai, Gulistan Ahmadzai, Zulfiqar Amjad e Hakim Nasiri, oltre all’indagato Mansoor Ahmadzai. Tra loro c’è Hakim Nasiri (foto), ospite del Cara di Bari, che lo scorso settembre era stato ritratto insieme al sindaco di Bari, Antonio Decaro, durante la “marcia degli scalzi”, la manifestazione organizzata in tutta Italia in segno di solidarietà per i migranti. Il procuratore di Bari Giuseppe Volpe, aprendo la conferenza stampa sui fermi relativi alla cellulla dell’Isis scoperta nel capoluogo pugliese ha sottolineato come l’operazione sia esclusivo merito dei carabinieri di Bari senza alcun asdusilio dei Servizi e che le indagini sono state avviate cinque mesi addietro

Gli inquirenti di Bari non sono riusciti a violare l’iPhone di uno degli indagati, ha detto il Pm della Dda barese, Roberto Rossi. Si ripropone dunque il tema, già emerso negli Usa dopo la strage di San Bernardino a opera di una coppia di integralisti islamici, dell’indisponisibilità dei codici di accesso ai telefonini anche nel caso di delicatissime indagini antiterrosimo. Nella vicenda di San Bernanrdino, la Apple ha rifiutato di collaborare con gli investigatori per decrittare il cellulare. Le indagini degli inquirenti sono iniziate lo scorso dicembre quando i carabinieri di Bari identificarono quattro cittadini afghani che si muovevano all’interno dell’Ipercoop di Santa Caterina. Un controllo sui loro telefoni cellulari portò al ritrovamento di diverse foto e filmati girati nel centro commerciale e nell’area interna dell’aeroporto di Bari Palese. In altre foto comparivano invece il Circo Massimo e il Colosseo, a Roma. E c’erano anche immagini scattate a Londra all’interno di appartamenti, un cinema, un centro benessere, un ristorante, il centro commerciale West India Quay, l’ingresso e la panoramica del South Quay footbridge to Canary wharf , l’area pedonale periferica Champions walk e tre hotel (il Sunborn Yacht in Royal Victoria dock, il Premier Inn in International square e l’Ibis Styles London Excel in Victoria Dock road). Non solo, un paio di loro si erano spostati (o stavano per spostarsi) prima verso Parigi e poi verso Kabul.

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I quattro furono denunciati a piede libero per il reato di “interferenze illecite nella vita privata” e i loro cellulari furono sequestrati, ma i militari cominciarono a monitorare i loro spostamenti. Un’attività che ha portato agli arresti di oggi. Secondo la procura del capoluogo pugliese, i due fermati e i loro complici, “in qualità di promotori, dirigenti, organizzatori e finanziatori si associavano tra loro e con altre persone non identificate allo scopo di compiere atti di violenza con finalità di terrorismo internazionale, in Italia ed all’estero, realizzando anche in Italia (oltre che in Francia, in Belgio) un’associazione criminale, costituente articolazione o comunque una rete di sostegno logistico di una organizzazione eversiva sopranazionale di matrice confessionale, funzionalmente collegata all’organizzazione terroristica internazionale denominata Stato islamico dell’Iraq e della Siria (Isis) o Stato islamico dell’Iraq e del Levante (Isil), Emirato islamico dell’Afghanistan e di Al Qaeda”.Tra le attività contestate, anche “il sostegno a soggetti disponibili a compiere azioni suicide o azioni combattenti nell’ambito di Paesi stranieri ed in particolare in Iraq e Afghanistan con modalità di combattimento tali da far apparire certe ed inevitabili le gravi conseguenze in danno della vita e dell’incolumità fisica della popolazione civile, contribuendo a diffondere nella collettività paura e panico”.

 

 

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