Quirinale, Berlusconi pretende la “svolta”. Oggi vede Renzi

Quirinale, Berlusconi pretende la “svolta”. Oggi vede Renzi
28 gennaio 2015

palazzo-chigi

di Barbara Acquaviti

Il vero incontro, quello “ristretto” quanto basta, si terrà oggi a pranzo. Non è detto che sarà definitivo, ma certo il colloquio che Silvio Berlusconi e Matteo Renzi avranno a palazzo Chigi dovrebbe essere quello della “svolta” sul nome del prossimo inquilino del Quirinale. Anche per questo il Cavaliere ha deciso ieri di disertare le consultazioni al Nazareno e ha preferito inviare una delegazione di Forza Italia formata da capigruppo, vice, Toti e Bergamini. Inutile – sarebbe stato il suo ragionamento – partecipare a questo rituale “da prima Repubblica” dal quale non può emergere né il nome né l’identikit del successore di Napolitano. Meglio evitare e tenersi le mani più libere in vista del momento decisivo.

E dunque, alla luce di ciò, l’ex premier ha rinunciato anche ai riflettori che avrebbe di certo conquistato tornando per la seconda volta nella sede del Pd da interlocutore istituzionale. Più utile un nuovo incontro più riservato nella sede del governo alla presenza dei “soliti” ufficiali di collegamento Denis Verdini e Gianni Letta. Non è affatto scontato, però, che quello di domani possa essere il giorno del “nome”: alla quarta votazione mancano ancora almeno quattro giorni che nella faccenda quirinalizia equivalgono a un tempo biblico. Inoltre, è altamente probabile che il Cavaliere – sia in caso di esito favorevole che negativo dell’incontro – farebbe fatica a trattenere per sé il segreto.

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E tuttavia, è arrivato il momento di stringere e infatti Berlusconi incalza Renzi: pretende che in cambio della fedeltà dimostrata sull’Italicum il premier tenga fede alla promessa di indicare per il Colle una figura che sia “garante”, un arbitro e non un giocatore. Nei desiderata di Berlusconi il nome di Giuliano Amato sarebbe ancora in pole position sebbene in queste ore in molti, compreso Verdini che tiene costanti contatti con Luca Lotti, abbiano avallato l’ipotesi che il nome possa venire anche da un’area più strettamente democratica. Il leader azzurro – viene spiegato – freme: il timore è che alla fine Renzi possa fare il doppio gioco con la minoranza dem e per questo è nervoso.

Al termine della consultazione al Nazareno, però, le parole del capogruppo del Senato, Paolo Romani, sembrano far capire che il patto tra i due leader sia destinato a reggere anche alla prova del Colle. Con Renzi – spiega – c’è l’accordo per arrivare a eleggere alla quarta votazione una personalità “alta”, “con capacità politica”, “non un tecnico”, capace di convogliare sia i voti del Pd che del ‘blocco moderato’.

Già, il blocco moderato. I contatti tra Berlusconi e Alfano sono ormai costanti, anche più di quanto appaia pubblicamente. I due si sarebbero infatti incontrati riservatamente questa mattina e le stesse parole pronunciate dal leader di Ncd al termine delle consultazioni con Renzi sarebbero state pronunciate in sintonia con il Cavaliere. Oggi o al massimo domani, tuttavia, le delegazioni di Area Popolare e di Forza Italia dovrebbero tornare a incontrarsi ufficialmente (e a favore di telecamere) in nome di quel patto di consultazione sul Quirinale deciso una settimana fa. Alle 16, invece, Berlusconi riunirà alla Camera i grandi elettori di Forza Italia.

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