Racket, arrestato a Palermo figlio del boss Lauricella. Nell’inchiesta indagato l’ex calciatore Miccoli

Racket, arrestato a Palermo figlio del boss Lauricella. Nell’inchiesta indagato l’ex calciatore Miccoli
20 aprile 2015

Arrestati dalla Dia, a Palermo, Mauro Lauricella, 32 anni, figlio del boss Antonino Lauricella detto “‘u Scintilluni”, e Gioacchino Alioto, 62 anni. I due, accusati di estorsione aggravata, sono rimasti coinvolti nell’inchiesta che vede indagato per lo stesso reato l’ex calciatore Fabrizio Miccoli. Le indagini sono state coordinate dal procuratore aggiunto presso la Direzione distrettuale antimafia di Palermo, Leonardo Agueci, e dai sostituti Francesca Mazzocco e Maurizio Bonaccorso. Il provvedimento scaturisce dalle indagini finalizzate alla cattura del latitante Antonino Lauricella, che hanno consentito di documentare, tra l’altro, l’attivita’ estorsiva condotta dal figlio. L’attenzione degli investigatori venne rivolta ad un episodio, che risale all’ottobre del 2010, quando nello storico quartiere palermitano della Kalsa, venne preso di mira un giovane imprenditore operante nel campo dello spettacolo e dell’intrattenimento. Con il pretesto di recuperare un credito vantato da un ex fisioterapista del Palermo Calcio, per il tramite del noto calciatore rosanero Miccoli, nei confronti di alcuni soci della discoteca Paparazzi di Isola delle Femmine, Lauricella e Alioto, adottando i metodi intimidatori tipici dell’associazione mafiosa, nel corso di un incontro in un locale di piazza Kalsa, alla presenza di altri appartenenti a Cosa nostra, estorsero diverse migliaia di euro ad un imprenditore intascando gran parte del denaro.

La circostanza e’ emersa nel corso delle indagini che sono proseguite fino ad oggi e proseguono tuttora per verificare eventuali ulteriori comportamenti illeciti realizzati dagli odierni indagati. Alioto e’ un personaggio la cui storia criminale ha inizio negli anni ’70 e si consolida nella meta’ degli anni ’80, quando viene inserito nel cosiddetto rapporto dei 366, scaturito dalle rivelazioni di Tommaso Buscetta, per associazione a delinquere semplice e di stampo mafioso, nonche’ per essere sospettato di avere partecipato ad una serie di rapine compiute nell’interesse delle famiglie “Sinagra, Spadaro e Marchese”. Da allora la sua carriera, nell’ambito dell’associazione mafiosa, secondo quanto accertato dagli investigatori, sarebbe proseguita senza interruzione attraverso la commissione dei reati di estorsione, traffico di stupefacenti, porto abusivo d’arma.

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