Referendum, Meloni: “Vado a votare, non ritiro la scheda, è una delle opzioni”
Durante le celebrazioni per la Festa della Repubblica del 2 giugno, la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha risposto ai giornalisti che le chiedevano se si recherà alle urne per i referendum abrogativi previsti per l’8 e 9 giugno. La sua dichiarazione, “Vado a votare, non ritiro la scheda, è una delle opzioni”, ha suscitato interesse e discussioni nel panorama politico e tra i cittadini.
L’8 e il 9 giugno 2025 gli italiani sono chiamati a esprimersi su una serie di referendum abrogativi, strumenti fondamentali della democrazia diretta previsti dalla Costituzione. I quesiti riguardano temi di grande attualità e hanno acceso il dibattito pubblico nelle ultime settimane.
Cosa significa “non ritirare la scheda”?
La scelta di “non ritirare la scheda” rappresenta una delle possibilità previste per chi si reca al seggio. In pratica, l’elettore si presenta al seggio, firma per la presenza, ma sceglie di non ritirare la scheda referendaria. Questa opzione, spesso poco conosciuta, viene utilizzata da chi vuole segnalare la propria presenza alle urne ma non intende partecipare attivamente al voto sul quesito referendario.
Questa modalità ha anche una valenza politica: la presenza viene conteggiata ai fini dell’affluenza per le eventuali elezioni concomitanti (ad esempio le elezioni europee o amministrative), ma non incide sul quorum necessario per la validità del referendum, che si calcola solo sui votanti effettivi al referendum stesso.
La posizione di Giorgia Meloni
La presidente Meloni, con la sua affermazione, sembra voler sottolineare la legittimità di tutte le opzioni a disposizione dell’elettore. “Vado a votare, non ritiro la scheda, è una delle opzioni” può essere interpretato come un invito al rispetto delle diverse scelte individuali in tema di partecipazione referendaria, senza forzature o imposizioni.
La sua dichiarazione si inserisce in un clima politico in cui la partecipazione ai referendum è spesso oggetto di dibattito, sia per quanto riguarda il raggiungimento del quorum, sia per le motivazioni che spingono i cittadini a votare sì, no, oppure a non partecipare.
Reazioni e riflessioni
Le parole della premier hanno già suscitato reazioni tra le forze politiche e nell’opinione pubblica. C’è chi legge nella sua posizione una presa di distanza dai quesiti referendari, e chi invece la interpreta come una difesa della libertà di scelta dell’elettore.
In ogni caso, la dichiarazione di Meloni riporta al centro dell’attenzione il valore della partecipazione democratica e l’importanza di un’informazione chiara sulle modalità di voto, affinché ogni cittadino possa esercitare i propri diritti in modo consapevole.