Sanzioni pesanti e reclusione: è legge il ddl contro aggressioni a sanitari

Sanzioni pesanti e reclusione: è legge il ddl contro aggressioni a sanitari
5 agosto 2020

Reclusione fino a 16 anni e sanzioni da 500 a 5mila euro, procedibilità d’ufficio in caso di lesioni e percosse, protocolli di collaborazione con le forze dell’ordine a garanzia di interventi tempestivi. E un Osservatorio nazionale presso il Ministero della Salute che dovrà garantire il monitoraggio sulla sicurezza degli operatori sanitari. E’ arrivato all’indomani delle ennesime aggressioni ai danni di una dottoressa a Napoli e di alcuni medici e infermieri a Latina, il via libera definitivo al ddl che tutela gli operatori della sanità recante “Disposizioni in materia di sicurezza per gli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie nell`esercizio delle loro funzioni”. Presentato due anni orsono dal precedente Ministro della salute, Giulia Grillo, di concerto con l’allora Ministro dell`Interno Matteo Salvini, con il Ministro della giustizia Alfonso Bonafede e con il Ministro per gli affari regionali e le autonomie, Erika Stefani, il provvedimento era passato al Senato il 25 settembre 2019 e il 21 maggio 2020 alla Camera. Oggi l’approvazione definitiva con voto unanime al Senato.

In particolare, si legge: “chiunque tenga condotte violente, ingiuriose, offensive o moleste nei confronti di personale esercente una professione sanitaria o socio-sanitaria o di chiunque svolga attività ausiliarie di cura, assistenza sanitaria o soccorso funzionali allo svolgimento di dette professioni presso strutture sanitarie e socio-sanitarie pubbliche o private è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 500 a euro 5.000”. Inoltre, il provvedimento interviene sull’art. 583-quater del codice penale ai sensi del quale le lesioni gravi o gravissime sono punite con pene aggravate: per le lesioni gravi reclusione da 4 a 10 anni e per le lesioni gravissime reclusione da 8 a 16 anni. Al fine di prevenire episodi di aggressione o di violenza, le strutture presso le quali opera il personale sanitario dovranno prevedere nei propri piani per la sicurezza, misure volte a stipulare specifici protocolli operativi con le forze di polizia, per garantire il loro tempestivo intervento. E dovranno monitorare l`attuazione delle misure di prevenzione e protezione a garanzia dei livelli di sicurezza sui luoghi di lavoro, anche promuovendo l`utilizzo di strumenti di videosorveglianza.

Leggi anche:
Consulta, fumata nera Parlamento per elezione di un giudice

Dovrà essere curata la formazione degli operatori sanitari promuovendo lo svolgimento di corsi di formazione per il personale medico e sanitario, finalizzati alla prevenzione e alla gestione delle situazioni di conflitto nonché a migliorare la qualità della comunicazione con gli utenti. Viene poi istituito presso il Ministero della salute, entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della legge e senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, l`Osservatorio nazionale sulla sicurezza degli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie. Col medesimo decreto si provvede a definire la durata e la composizione dell`Osservatorio costituito, per la sua metà, da rappresentanti donne, prevedendo la presenza di rappresentanti delle organizzazioni sindacali di categoria maggiormente rappresentative a livello nazionale, delle regioni, di un rappresentante dell`Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas), di rappresentanti dei Ministeri dell`interno, della difesa, della giustizia e del lavoro e delle politiche sociali, degli ordini professionali interessati, delle organizzazioni di settore, delle associazioni di pazienti e di un rappresentante dell`Istituto nazionale per l`assicurazione contro gli infortuni sul lavoro.

All`Osservatorio sono attribuiti i compiti di: monitorare gli episodi di violenza commessi ai danni degli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie nell`esercizio delle loro funzioni; monitorare gli eventi sentinella che possano dar luogo a fatti commessi con violenza o minaccia ai danni degli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie nell`esercizio delle loro funzioni; promuovere studi e analisi per la formulazione di proposte e misure idonee a ridurre i fattori di rischio negli ambienti più esposti; monitorare l`attuazione delle misure di prevenzione e protezione a garanzia dei livelli di sicurezza sui luoghi di lavoro anche promuovendo l`utilizzo di strumenti di videosorveglianza; promuovere la diffusione delle buone prassi in materia di sicurezza degli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie; anche nel lavoro in équipe. Viene infine istituita la “Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio-sanitari”.

Leggi anche:
L'impegnativo maggio russo, quando Putin succederà a Putin: nuovo mandato e vecchie preoccupazioni
Segui ilfogliettone.it su facebook
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Se avete correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a redazione@ilfogliettone.it


Commenti