Sblocca-Italia è legge. Forti proteste dell’opposizione. Le novità

Sblocca-Italia è legge. Forti proteste dell’opposizione. Le novità
5 novembre 2014

di Maurizio Balistreri

Con 157 sì e 110 no l’Aula del Senato ha votato, fra le forti proteste dell’opposizione, la fiducia al governo sul dl Sblocca-Italia. Il decreto, in scadenza l’11 novembre, viene così approvato in via definitiva nella stessa versione licenziata dalla Camera. Molte le novità introdotte nel passaggio in Parlamento che hanno arricchito un testo nato con già oltre 40 articoli che spazia da misure sulle infrastrutture e i trasporti all’edilizia e al patrimonio immobiliare pubblico, dall’ambiente all’energia, alla banda larga e ultralarga, fino a misure per le imprese e gli enti territoriali. Il decreto ha avuto un iter tormentato non soltanto in Aula a palazzo Madama. Già alla Camera circa 50 modifiche introdotte dalla commissione Ambiente sono state cassate per mancanza di copertura dai tecnici della Ragioneria generale dello Stato e dalla commissione Bilancio, compreso il raddoppio, da 50 a 100 milioni di euro delle risorse per le emergenze e dunque anche per la città ligure. E’ saltata anche la novità che riduceva da una parte al 4% l’Iva sulle ristrutturazioni edilizie e dall’altra parte aumentava al 10% l’imposta sul valore aggiunto per le nuove costruzioni.

Tuttavia, sono molte le novità introdotte nel passaggio alla Camera: dall’ok preventivo dell’Ue sulle modifiche delle concessioni autostradali al via libera ai cantieri di opere connesse alle emergenze ambientali, anche in presenza di ricorsi al Tar, norma inserita sull’onda dell’alluvione a Genova. Sui rinnovi delle concessioni autostradali le cui richieste di modifiche devono essere presentate al ministro dei Trasporti entro il 31 dicembre (che dovrà rispondere entro il 31 agosto 2015) è stato imposto l’ok preventivo dell’Ue; le richieste di modifica devono prevedere nuovi investimenti da parte dei concessionari, i quali sono comunque tenuti alla realizzazione degli investimenti già previsti nei vigenti atti di concessione.

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Arrivano inoltre semplificazioni per i lavori di ristrutturazione, resta lo sconto del 20% fino a 300mila euro per chi compra casa e la affitta a canone concordato per 8 anni e torna la norma per arrivare al ‘regolamento edilizio unico’. Il decreto punta poi a dare tempi certi alla realizzazione di opere come le linee ferroviarie Napoli-Bari e Palermo-Messina-Catania su cui ci sarà la supervisione dell’ad di Fs, Michele Elia, che viene nominato commissario straordinario senza la corresponsione di gettoni, compensi, rimborsi spese o altri emolumenti. Il decreto ha avuto un iter tormentato non soltanto in Aula a palazzo Madama. Già alla Camera circa 50 modifiche introdotte dalla commissione Ambiente sono state cassate per mancanza di copertura dai tecnici della Ragioneria generale dello Stato e dalla commissione Bilancio, compreso il raddoppio, da 50 a 100 milioni di euro delle risorse per le emergenze e dunque anche per la città ligure. E’ saltata anche la novità che riduceva da una parte al 4% l’Iva sulle ristrutturazioni edilizie e dall’altra parte aumentava al 10% l’imposta sul valore aggiunto per le nuove costruzioni.

Tuttavia, sono molte le novità introdotte nel passaggio alla Camera: dall’ok preventivo dell’Ue sulle modifiche delle concessioni autostradali al via libera ai cantieri di opere connesse alle emergenze ambientali, anche in presenza di ricorsi al Tar, norma inserita sull’onda dell’alluvione a Genova. Sui rinnovi delle concessioni autostradali le cui richieste di modifiche devono essere presentate al ministro dei Trasporti entro il 31 dicembre (che dovrà rispondere entro il 31 agosto 2015) è stato imposto l’ok preventivo dell’Ue; le richieste di modifica devono prevedere nuovi investimenti da parte dei concessionari, i quali sono comunque tenuti alla realizzazione degli investimenti già previsti nei vigenti atti di concessione.

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