Schulz lascia la presidenza Europarlamento e si butta in politica. Sfiderà la cancelliera Merkel

Schulz lascia la presidenza Europarlamento e si butta in politica. Sfiderà la cancelliera Merkel
24 novembre 2016

Il tedesco Martin Schulz ha annunciato che lascerà la sua poltrona di presidente dell’europarlamento per tornare alla politica tedesca, dove secondo gli analisti potrebbe emergere come sfidante di Angela Merkel per la cancelleria. L’ex libraio di Acquisgrana, noto per non avere peli sulla lingua, lascia Strasburgo dopo quattro anni da presidente nei quali è diventato uno dei politici più ascoltati dell’Unione europea e ha ridato visibilità un’istituzione che ne aveva un grande bisogno. Il barbuto 60 enne non ha detto se si candiderà a cancelliere contro la Merkel, ma molti si aspettano che guiderà la battaglia elettorale del suo partito socialdemocratico, attualmente partner di governo dei cristiano-democratici di Merkel. “Non sarò candidato per un terzo mandato come presidente del Parlamento europeo, ma mi presenterò l’anno prossimo alle elezioni del Bundestag tedesco come capolista per la Spd nel land del Nordreno Vestfalia” ha detto Schulz (foto).

“Non è stata una decisione facile, sono cosciente dell’onore di essere presidente del Parlamento europeo” ha aggiunto. A Berlino Schulz è indicato come possibile successore del vicecancelliere Sigmar Gabriel, che ora guida il partito, ma nei sondaggi arranca dietro il presidente dell’europarlamento. Schulz è indicato anche come possibile sostituto del ministro degli Esteri Frank-Walter Steinmeier, altra figura di primo piano della Spd che è stato scelto come prossimo presidente della repubblica. Fino all’annuncio di oggi, Schulz aveva lavorato dietro le quinte per restare alla guida dell’europarlamento, provocando le ire del Ppe che voleva la poltrona per un suo uomo, dato che è il gruppo più grande nell’assemblea. La settimana scorsa Schulz ha addirittura ottenuto il sostegno del presidente della commissione Ue, il suo amico Jean-Claude Juncker, che ha contraddetto il suo partito Ppe per sostenerlo. Juncker, che secondo alcune insiscrezioni avrebbe detto che si sarebbe dimesso se il tedesco se ne fosse andato, oggi si è limitato a dire ai giornalisti “mi spiace”.

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Con l’uscita di scena di Schulz, il gruppo del Ppe annuncerà il suo candidato alla guida dell’assemblea di Strasburgo, che ha ottime chances di essere eletto. “Dobbiamo concentrarci su un candidato di consenso” ha detto il capogruppo del Ppe, il tedesco Manfred Weber, molto vicino a Merkel. Ma Weber non ha detto se si candiderà in prima persona, mentre la vicepresidente irlandese dell’europarlamento Mairead McGuinness ha già avanzato la sua candidatura. Schulz, che da giovane sognava di fare il calciatore, finì per la prima volta sulle prime pagine dei giornali nel 2003 per il suo scontro con l’allora presidente del Consiglio italiano Silvio Berlusconi, che nell’aula dell’europarlamento gli diede del “kapo”. Ma a Bruxelles Schulz sarà ricordato piuttosto come un tenace negoziatore dietro le quinte, che è riuscito anche a riportare l’europarlamento al centro dei riflettori con le sue dichiarazioni schiette. “Nessuno può negare che Schulz sia un maestro degli accordi a porte chiuse” ha detto una volta l’europarlamentare pro Brexit Syed Kamall. Europeista nato, Schulz è cresciuto a un passo dal confine con Belgio e Olanda nel dopoguerra. Dopo aver finito le scuole cattoliche, Schulz ha aperto una libreria nella periferia della sua città, che ha gestito fino al 1994. L’impegno politico con l’Spd è iniziato a 19 anni. A 31 anni era sindaco Wuerselen, il più giovane nel Nordreno Vestfalia, il land più popoloso della Germania, ed è rimasto in carica per 11 anni.

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