Si apre il processo al neonazista che uccise Luebcke

16 giugno 2020

A un anno esatto dall’assassinio, è iniziato a Francoforte il processo al simpatizzante neonazista che ha ucciso Walter Luebcke, un politico locale della Cdu favorevole all’accoglienza dei migranti. L’omicidio ha lasciato sotto choc la Germania e risvegliato lo spettro del terrorismo di estrema destra nel paese. Nella notte del 2 giugno 2019, Walter Luebcke, deputato del partito conservatore di Angela Merkel, stava fumando una sigaretta sul terrazzo di casa a Kassel, in Assia, quando viene ucciso da un proiettile che lo colpisce alla testa da una distanza ravvicinata.

Dopo due settimane di indagini, un sospettato, Stefan Ernst, 45 anni, vicino agli ambienti neonazisti, viene fermato e confessa il reato, prima di ritrattare e accusare un presunto complice. Ma non convince gli inquirenti. La procura federale tedesca lo accusa di “omicidio aggravato” e “tentato omicidio aggravato”. Rischia l’ergastolo. Ernst non sarà l’unico sul banco degli imputati. Il suo presunto complice, presentato come Markus H., è accusato di averlo addestrato a sparare nella foresta, anche con l’arma usata per l’omicidio, senza tuttavia essere al corrente dei piani per l’attentato.

I due sospettati, secondo gli inquirenti, avrebbero assistito entrambi a una riunione pubblica nel corso della quale Luebcke aveva sostenuto la generosa politica di accoglienza decisa nel 2015 dalla cancelliera Merkel. Da questa riunione Ernst, accusato anche di tentato omicidio nel 2016 nei confronti di un richiedente asilo iracheno, ha proiettato sempre più il suo odio xenofobo contro il deputato cristianodemocratico, secondo la procura.

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