Sindaco del Beneventano esplode: “Basta migranti”. E chiude (e poi riapre) una strada

Sindaco del Beneventano esplode: “Basta migranti”. E chiude (e poi riapre) una strada
12 febbraio 2017

Ha deciso di chiudere l’unica via d’accesso ad un agriturismo privato, affittato da una cooperativa per ospitare circa 40 migranti, facendo scaricare sull’asfalto un carico di terra per impedire l’arrivo di altri profughi nel suo territorio. E’ successo a Vitulano (Benevento), dove il sindaco, Raffaele Scarinzi, avvocato, eletto con la Lista Civica “Più Vitulano”, ieri ha emesso un’ordinanza di chiusura della strada Via Castello-Arnara, che porta all’agriturismo, ufficialmente “perchè non percorribile in sicurezza”. Si legge infatti nell’ordinanza che la strada comunale è pericolosa perchè “già interessata da dissesti e cedimenti di alcune parti a seguito dell’alluvione”. Ma la via “oggi è sottoposta a un utilizzo insostenibile per la presenza di una struttura, autorizzata per finalità agrituristiche e per un numero massimo di 12 persone, che oggi ne ospita il triplo”. Ed inoltre “l’uso improprio dell’immobile (l’agriturismo, ndr) e della strada rurale è divenuto ancora più pericoloso a seguito delle continue manifestazioni di protesta dei rifugiati e dei cittadini di Vituliano che hanno determinato un andirivieni continuo di mezzi”.

BRACCIO DI FERRO Insomma, la presenza dei migranti nell’agriturismo è diventato un problema: “Abbiamo fatto un braccio di ferro con la Prefettura per chiedere l’applicazione della circolare Morcone, che prevede di non aprire un nuovo centro di ospitalità in un territorio in cui già è presente uno Sprar”, un centro di seconda accoglienza del Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati, spiega Scarinzi all’agenzia Askanews. Nello Sprar di Vitulano sono infatti già ospitati 30 profughi: “Una cooperativa invece voleva portare nell’agriturismo altre 40 persone. Quindi abbiamo detto alla Prefettura che noi abbiamo già dato, che non si può gravare questo territorio di altre presenze. Inoltre l’agriturismo può ospitare al massimo 12 persone. Non ci hanno ascoltato: secondo il prefetto il Comune non poteva decidere sull’agriturismo perchè è una struttura privata e allora ho deciso di chiudere la strada d’accesso”.

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EFFETTO PROTESTA Una decisione che per Scarinzi ha funzionato, visto che la Prefettura ha fatto un passo indietro: “L’ordinanza di chiusura della strada è stata risolutiva: già ieri abbiamo concordato l’arrivo di sole 12 persone, 12 li accogilamo volentieri, anche se si aggiungono comunque a quelli ospitati nello Sprar. La strada quindi già ieri sera è stata riaperta, domani pubblicheremo un’ordinanza di revoca”. “La verità – conclude il sindaco – è che quella dell’accoglienza è diventata una rete che si avvale di personaggi opachi e si violano molte regole ordinarie, dalle strutture che sono fatiscenti all’agibilità, che spesso non c’è. Le regole le stanno violando loro, è stato forzato il patto tra Anci e Ministero dell’Interno e noi abbiamo preteso che lo Stato rispetti patti e regole”.

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