Siria, l’Isis prende in ostaggio 2000 civili e fugge da Manbij. “Utilizzati come scudi umani”

Siria, l’Isis prende in ostaggio 2000 civili e fugge da Manbij. “Utilizzati come scudi umani”
12 agosto 2016

jihad-islamica isisIn Siria, almeno 2.000 civili sono stati “presi in ostaggio” da jihadisti dello Stato Islamico (Isis) a Minjeb, bastione del Califfato nel Nord del Paese sottoposto da settimane a un’offensiva delle “Forze Democratiche siriane” (SDS), un’alleanza arabo-curda dominata dalle unità di Difesa del Popolo curdo (Ypg). Lo riferiscono fonti curde e di una Ong. Secondo le Forze Siriane Democratiche, “durante la ritirata dal distretto di Manbij, i jihadisti hanno sequestrato circa 2mila civili”. La maggioranza dei terroristi sono stati messi in fuga dalla cittadina al confine con la Turchia la settimana scorsa, ma un piccolo numero di questi e’ rimasto. I civili presi in ostaggio sono stati utilizzati dagli jihadisti in fuga dal quartiere di al-Sirb come “scudi umani, cosa che ci ha impedito di prenderli di mira”, ha spiegato Sherfan Darwish, portavoce del Consiglio miliyare di Manbij, componente delle Forze Siriane Democratiche (Sdf). I miliziani si sono quindi diretti verso la citta’ di Jarablous, una roccaforte dell’Isis nella provincia di Aleppo, situata a una quarantina di chilometri a nord di Manbij, verso la frontiera turca.

La notizia e’ stata confermata dall’Osservatorio siriano per i diritti umani, secondo cui “i combattenti di Daesh hanno rapito circa 2mila civili”, residenti del quartiere e di altre zone della citta’, “e li hanno caricati su 500 veicoli in direzione di Jarabulus”. Altri 2.500 civili che “erano tenuti prigionieri dagli jihadisti – ha aggiunto Darwish – sono stati tratti in salvo” dalle Sdf. Intanto, le forze dell’alleanza curdo-araba (foto home) continuano a rastrellare il quartiere di al-Sirb, l’ultima sacca di resistenza degli jihadisti. Manbij era uno dei bastione dell’Isis sulla rotta dei rifornimenti tra la Turchia e Raqqa. L’assalto via terra, sostenuto dai bombardamenti della coalizione internazionale, e’ iniziato alla fine di maggio, ma l’offensifa e’ stata rallentata dalla dura risposta dei combattenti del Califfato, che hanno usato mine e kamikaze per fermare l’avanzata. La scorsa settimana le forze curdo-arabe hanno lanciato l’ultimo assalto che ha permesso di liberare il 90% della citta’. Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani, la battaglia per Manbij e’ costata la vita a 437 civili, tra cui 105 bambini, 299 combattenti Sdf e 1.019 jihadisti.

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