Sisma scissione arriva a Palermo, Pd si spacca. Vacilla accordo su Orlando. Il sindaco: “Vado avanti”

Sisma scissione arriva a Palermo, Pd si spacca. Vacilla accordo su Orlando. Il sindaco: “Vado avanti”
20 febbraio 2017

Arrivano anche a Palermo le scosse telluriche scatenatesi a Roma per le lotte intestine nel Pd. E così Antonio Rubino, responsabile organizzazione del Pd siciliano, in ritorno da Roma dove ha partecipato all’assemblea nazionale, sottolinea che “oggi piu’ di ieri la battaglia delle compagne e dei compagni di Palermo assume un significato ancora piu’ forte”. “Da dirigente politico – prosegue – ma soprattutto da militante, non mi sento di aggiungere alla sofferenza che la nostra comunita’ sta vivendo in queste ore anche il trauma dell’anonimato alle elezioni del capoluogo”. Ma il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando tira dritto per la sua strada e oggi presenta  le sue prime tre liste civiche – Mosaico Palermo, Movimento 139 e Palermo 2022. L’intervento di Rubino, arriva in una fase delicata del Pd che rimette in discussione lo scenario definito recentemente con l’accordo tra Lorenzo Guerini e il primo cittadino, il quale aveva incassato la disponibilita’ a un passo indietro dei dem, pronti a oscurare il proprio simbolo pur di salire sul carro trionfale del presunto vincitore delle Comunali di primavera. Un’intesa che appare ora rimessa in discussione e con essa la possibilita’ – non piu’ scontata – di un percorso comune dopo peraltro una frattura lunga cinque anni.

L’ACCORDO Una posizione che si oppone, con maggior forza in questa fase, all’accordo stretto recentemente da Lorenzo Guerini e Leoluca Orlando, con l’ok dei renziani al sostegno anche a costo del passo indietro del partito pronto a oscurare il simbolo secondo i desiderata del primo cittadino. Ma ora tutto e’ in discussione e – mentre stamane il primo cittadino presenta le liste civiche che lo appoggiano – la direzione provinciale del Pd potrebbe oggi certificare un dietrofront e persino lo scenario della scesa in campo dei dem con un proprio candidato, replicando la frattura di cinque anni fa. Scenari da una sinistra con vocazione a dividersi gia’ emersi nell’assemblea dei ‘ribelli’ autoconvocatisi sabato scorso nel capoluogo. Ai deputati palermitani di Sinistra Italiana “che esultano innanzi ai problemi del Pd – conclude Rubino – parlando di ‘ottime notizie'” dico che questa citta’ ha bisogno di una classe dirigente seria e credibile e non di sciacalli. Mi auguro che la direzione provinciale di oggi tenga conto anche di questo e la mancanza di rispetto di chi dovrebbero essere i nostri alleati”. Ma il Professore è un caterpillar: “Insisto: il mio partito si chiama Palermo. So che esistono i partiti, che hanno crisi profonde, che hanno dibattiti interni… Grande rispetto, ma ho anche un grande rispetto per Palermo e credo che alla nostra citta’ serva che ci sia un grande coinvolgimento civico, nel rispetto delle diverse identita’. Noi vorremmo in qualche modo provare a stare insieme senza per questo essere travolti dalle logiche dei partiti”.

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