Smantellata rete italiana del tunisino Anis Amri. Pm, arrestati si preparavano ad attacco

29 marzo 2018

“Si è evitato che dalla fasi di radicalizzazione si sfociasse in una attività terroristica. Non c’è alcun elemento concreto che facesse pensare alla preparazione di un attentato ma ci sono elementi che fanno pensare che si stessero preparando a questo”. Così il pm Sergio Colaiocco in merito all’operazione che ha portato oggi all’arresto di cinque persone, una delle quali accusati di autoaddestramento con finalità di terrorismo. “Si è evitato che dalla fase della radicalizzazione si sfociasse nell`attività terroristica”, si è sottolineato. Dunque, una nuova importante operazione antiterrorismo della polizia avrebbe smantellato la rete di Anis Amri, il tunisino autore della strage al mercatino di natale di Berlino, ucciso a Sesto San Giovanni (Milano) il 23 dicembre del 2016, che aveva trovato appoggi e protezione a Latina e nella provincia di Roma. Cinque le ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal Gip del Tribunale di Roma nei confronti degli arrestati. In manette sono finiti quattro tunisini, che abitavano tra Napoli e Caserta, mentre a un palestinese 38enne, Abdel Salem Napulsi, già detenuto a Rebibbia, è stato notificato l’ordine di arresto. I reati ipotizzati sono addestramento e attività con finalità di terrorismo internazionale e associazione a delinquere finalizzata alla falsificazione di documenti e al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Oltre agli arresti, sono in corso una serie di perquisizioni nelle province di Latina, Roma, Caserta, Napoli, Matera e Viterbo.

Rafforzati i controlli

Intanto, sono stati rafforzati in tutta Italia i controlli anti terrorismo dopo le importanti operazioni a Foggia e Torino, ma anche a Latina che hanno evidenziato quanto la minaccia sia attuale. Il ministro dell’Interno, Marco Minniti al Viminale in occasione di una riunione straordinaria del Comitato di analisi strategica antiterrorismo ha ribadito che è stato deciso di tenere alto il livello di attenzione, intensificando le misure di vigilanza e di sicurezza a protezione degli obiettivi ritenuti più a rischio”. Particolare soddisfazione è stata espresa per l’arresto di un 23enne italo-marocchino, Elmahdi Halili, considerato l’ideologo dell’Isis e autore del primo testo di propaganda dell’estremismo islamico in italiano. E’ finito in manette a Torino nell’ambito di un’operazione antiterrorismo scattata in varie città, da Milano a Napoli. L’uomo, che stava progettando attacchi con camion, cercava di arruolare “lupi solitari” pronti a entrare in azione. Al momento dell’arresto Halili ha gridato: “Tiranni! Vado in prigione a testa alta”.

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