Spazio, l’Europa ha il suo sistema di navigazione satellitare

Spazio, l’Europa ha il suo sistema di navigazione satellitare
14 dicembre 2016

Mancano poche ore all’entrata in servizio del sistema di navigazione satellitare europeo Galileo, sviluppato dall’Agenzia spaziale europea (Esa) e dall’Unione europea e operativo da giovedì 15 dicembre 2016. Galileo permetterà all’Europa di affrancarsi dal sistema di navigazione satellitare americano Gps e da quello russo Glonass e garantirà una precisione molto più accurata, nell’ordine di 1 metro contro i 5 del Gps, per gli usi civili. Per l’uso in ambito governativo, invece, la precisione si affinerà fino a 1 solo centimetro.

Secondo le stime, i vantaggi saranno molteplici, sia in termini operativi – basti pensare ai possibili impieghi nel campo della sicurezza e della protezione civile – sia in termini economici, per quei settori produttivi che dipendono dai sistemi di navigazione e che, si prevede, nei prossimi 20 anni arriveranno a costituire il 30% del Pil europeo. Non tutti i dispositivi, tuttavia, saranno in grado di ricevere da subito il segnale di Galileo; per ora potranno farlo i device con processore Snapdragon recente ma i colossi della telefonia e dell’elettronica stanno già sviluppando App e processori che consentiranno a tutti di poter utilizzare il nuovo sistema di navigazione. Il sistema Galileo al momento può contare su 14 satelliti più altri 4 in fase di test. Entro il 2020 la costellazione conterà 30 satelliti. La realizzazione ha richiesto quasi 17 anni e 10 miliardi di euro mentre i primi lanci sono iniziati nel 2011. I centri di controllo ed elaborazione dati di Galileo, invece, sono due: uno è vicino a Monaco di Baviera, in Germania e l’altro in Italia, nella Piana del Fucino, in Abruzzo.

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