Studiosi, Van Gogh aveva una personalità bipolare o borderline

Studiosi, Van Gogh aveva una personalità bipolare o borderline
17 settembre 2016

Vincent Van Gogh potrebbe essere stato bipolare o comunque aver avuto una personalità borderline. L’ha affermato un ricercatore, Louis van Tilborgh, sostenendo che comunque potrebbe essere stato un insieme di concause a spingerlo a tagliarsi l’orecchio e a commettere suicidio. “Abbiamo raggiunto la conclusione che è impossibile trarre una conclusione finale sulla sua malattia”, ha detto Tilborgh presso il Museo Van Gogh di Amsterdam. Il ricercatore ha guidato questa settimana una due giorni di discussione tra ricercatori e medici – in particolare psichiatri – a margine dell’ultima mostra del museo dedicata al maestro olandese e intitolata “Sull’orlo della follia”. Gli studiosi hanno cercato di ricollocare il suicidio di Van Gogh – il 27 luglio 1890, vicino a Parigi, a 37 anni – nel quadre delle più moderne teorie relative alla malattia mentale. “Prima dell’episodio col suo orecchio, probabilmente aveva una personalità borderline o bipolare”, ha spiegato Van Tilborgh. E’ stato però più probabilmente una combinazione di fattori a innescare una psicosi: beveva eccessivamente, particolarmente l’assenzio, e aveva pessime abitudini alimentari. Inoltre, può aver contribuito anche il deterioramento della relazione con Paul Gauguin, che Van Gogh adorava. Dopo che il pittore si tagliò l’orecchio, a dicembre 1888, i suoi episodi psicotici sono diventati sempre più frequenti. “Tornò al lavoro, ma sviluppò una paura che questi episodi ritornassero e questa paura crebbe a ogni episodio”, ha detto ancora Van Tilborgh. “Questa paura – ha cocluso – probabilmente lo portò al suicidio due anni dopo”. (fonte Afp)

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