Take Iron Seriously, carenza di ferro problema trascurato

Take Iron Seriously, carenza di ferro problema trascurato
9 dicembre 2020

Nel mondo 1 persona su 3 soffre di carenza di ferro. Donne in età fertile, future mamme e bambini sotto i 5 anni sono tra i soggetti più colpiti. Ma la carenza marziale, nonostante colpisca un terzo della popolazione mondiale, resta un problema ampiamente trascurato e sotto diagnosticato, benché sia facilmente identificabile con un esame del sangue. In occasione della Giornata internazionale della carenza di ferro 2020 è stata così lanciata la campagna TAKE IRON SERIOUSLY per sensibilizzare sul ruolo vitale del ferro e offrire informazioni per aiutare a riconoscere i sintomi derivati dalla sua carenza.

Una particolare particolare attenzione va riservata alle gravi conseguenze della carenza di ferro sulla salute dei pazienti affetti da scompenso cardiaco, carenza che interferisce con la produzione di energia muscolare correlata direttamente con i sintomi e la sopravvivenza del paziente. Come conferma il professor Fabrizio Oliva, Direttore Cardiologia 1, Cardio Center De Gasperis, Ospedale Niguarda, Milano: “La carenza di ferro è il deficit nutritivo nell’ambito della popolazione generale. Di solito è collegato all’anemia ma non sempre. Nelle patologie croniche è più prevalente nello scompenso cardiaco: a seconda delle statistiche siamo tra il 27 e il 37/40 per cento. Più frequente in pazienti con scompenso cardiaco avanzato, nelle donne, nella popolazione anziana con scompenso cardiaco e in pazienti con comorbilità”.

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“Il ferro è un micronutriente essenziale e gioca un ruolo fondamentale sia nel trasporto dell’ossigeno e nel suo immagazzinamento, fondamentale per il metabolismo energetico soprattutto a livello cardiaco e muscolare-periferico”, continua Oliva. “Quindi nel contesto dello scompenso cardiaco una carenza marziale può portare a problematiche di perdità di capacità di esercizio, incremento di sintomi e segni, incapacità e problematiche che riguardano deficit cognitivo e anche depressione”. Fondamentale è allora riconoscere i campanelli di allarme della carenza di ferro: “Un peggioramento dei sintomi nel paziente con insufficienza cardiaca non spiegato in altro modo, un peggioramento della capacità di esercizio e un peggioramento della qualità della vita. La carenza di ferro si associa anche a un aumento delle ospedalizzazioni e a un peggioramento della sopravvivenza. E’ chiaro che nel paziente con insufficienza cardiaca noi dobbiamo andare a valutare sempre la presenza di carenza di ferro perchè correggerla potrebbe migliorare l’outcome di questi pazienti”.

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