Teatro di Verdura Palermo, in scena Mozart dal sapore jazz

Teatro di Verdura Palermo, in scena Mozart dal sapore jazz
20 luglio 2020

Un Mozart avvincente con cadenze jazz, klezmer e ritmi arabi. Mercoledì 22 luglio, al Teatro di Verdura, il Teatro Massimo di Palermo presenta il concerto per pianoforte e orchestra K 414 di Mozart e a seguire la Sinfonia n. 4 di Čajkovskij per il nuovo appuntamento del Festival “Sotto una nuova luce”. Sul podio il direttore Omer Meir Wellber. Mercoledì 22 luglio, alle 21.15 al Teatro di Verdura, il Teatro Massimo presenta il Concerto per pianoforte e orchestra K 414 di Wolfgang Amadeus Mozart e la Sinfonia n. 4 di Pëtr Il’ič Čajkovskij, a dirigere il direttore musicale Omer Meir Wellber che si dividerà tra podio e pianoforte in veste di solista.

Si comincia con Mozart e con il primo di una serie di tre concerti, descritti dallo stesso Mozart in una lettera al padre “concerti molto brillanti e gradevoli all’orecchio”. E si comincia con una proposta piuttosto originale: infatti, le cadenze dei tre movimenti del concerto che di norma dovrebbe eseguire il solista al pianoforte da solo, saranno affidate come improvvisazioni a piccoli gruppi di musicisti dell’Orchestra. Un approccio originale che rivela la politica musicale del neo direttore, volta a rendere viva e sperimentale anche la riproposizione di grandi concerti classici. E in un certo senso è un modo di riallacciarsi alle intenzioni originali di Mozart e della sua epoca, che concepiva le cadenze come momenti di improvvisazione in cui il solista stupiva gli ascoltatori.

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“Le cadenze dei tre movimenti del concerto per pianoforte di Mozart, – afferma il direttore Omer Meir Wellber – saranno affidate come improvvisazioni a piccoli gruppi di musicisti dell’Orchestra, ogni volta in uno stile diverso, jazz, klezmer, melodie tradizionali siciliane, musiche ebraiche, ritmi arabi, con strumenti diversi per ogni cadenza. È un modo per rendere il teatro un laboratorio vivo e non un museo”. La seconda parte del concerto prevede invece la bellissima Sinfonia n. 4 in fa minore op. 36 di Pëtr Il’ič Čajkovskij, scritta nel 1878, in un periodo drammatico per il compositore che, forse per nascondere la propria omosessualità si era deciso a sposarsi nel tentativo disperato di rientrare negli schemi di quella società da cui si sentiva rifiutato. Proprio in questo periodo scrisse due delle sue più belle composizioni: l’Evgenij Onegin e la Sinfonia n.4.

Tutta la sinfonia, di cui lo stesso Čajkovskij diceva che seguisse l’impronta della Quinta di Beethoven, è pervasa dal tema del Fato. E il primo movimento si apre con la tragica affermazione dell’impossibilità per l’uomo di accedere alla felicità. Ma, come scriveva lo stesso compositore tentando di tradurre in parole ciò che la musica cerca di comunicare, la Sinfonia n.4 è al tempo stesso espressione del fatto che “Malgrado tutto, si può vivere”: “Se non trovi in te stesso motivi di gioia, guardati intorno. Cammina tra la gente. Guarda come questa riesce a rallegrarsi, abbandonandosi completamente alle sensazioni di gioia. Rimprovera te stesso e non dire che tutto al mondo è triste. Esistono gioie semplici, ma potenti. Rallegrati dell’allegria altrui. Malgrado tutto, si può vivere”.

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