“Io sono Tempesta”, Giallini seduce tutti col potere del denaro

5 aprile 2018

È un finanziere senza scrupoli che con il potere dei soldi seduce tutti, anche i poveri del centro d’accoglienza dove deve scontare una pena ai servizi sociali, il protagonista del nuovo film di Daniele Luchetti “Io sono Tempesta”, nei cinema dal 12 aprile. Marco Giallini sembra incarnare una figura di imprenditore piuttosto comune, che affascina anche l’ex barista caduto in disgrazia interpretato da Elio Germano. “Sono le persone che non si occupano di politica ma muovono le cose, sono quelli che comprano e vendono azioni. Il nuovo potere di questa epoca storica è proprio nascosto, di questi personaggi che fanno scommesse per lavoro, sostanzialmente, no? L’unico modo in cui si riesce a punirli è un simbolico anno ai lavori sociali, ecco”.

Il film è una farsa sociale sull’Italia di oggi, una commedia in cui la separazione tra buoni o cattivi non è così netta e dove il denaro rappresenta l’obiettivo finale di tutti. “Tutti si sentono nella stessa barca, ricchi e poveri hanno accesso agli stessi strumenti di consumo, i telefonini, i social, eccetera, e si sentono sulla stessa barca, anche se i dislivelli sono enormi. Una confusione tutta italiana che, secondo il regista, si riflette anche nella politica. “Conosco gente che ha dei redditi bassissimi che ha votato per la flat tax, per la tassa piatta, che significa essenzialmente alzare le tasse a chi è povero e abbassarle a chi è ricco, che è una cosa paradossale. Ma questo è proprio il segno di come ci si senta tutti sulla stessa barca”.

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