Terremoto in Messico: almeno 33 morti, numerosi crolli. Il piu’ violento da 85 anni

8 settembre 2017

Con la morte di una persona nel vicino Guatemala, e’ salito ad almeno 33 morti il bilancio sempre provvisorio del forte terremoto di magnitudo 8,1 (secondo l’Istituto Geologico Usa, Usgs) che ha colpito il Messico 49 minuti dopo la mezzanotte (le 6,49 in Italia). Le vittime accertate in Messico sono 23 Oaxaca, 7 in Chapas e 2 nello Stato di Tabasco. Secondo quanto riferito a Televisa dal governatore di Oaxaca Alejandro Murat, a Juchitan, nell’istmo di Tehuantepec, sono crollati una parte dell’edificio del Comune e diverse case, e in questa localita’ le vittime sono 17, mentre in altre localita’ dell’istmo sono state accertate 6 vittime, tra le quali 2 a Huamelula e 2 a Ixtaltepec. Il terremoto di magnitudo 8,2 sulla scala Richter ha colpito il Sud del Messico alle 23:49 di ieri, le 6:49 di questa mattina in Italia. Le autorità locali hanno diramato un allerta tsunami per le coste del Pacifico di Messico, Guatemala, El Salvador, Costa Rica, Nicaragua, Panama e Honduras, poi revocato: le onde anomale registrate non hanno superato il metro d’altezza. Il presidente Enrique Pena Nieto ha parlato del “più grande terremoto degli ultimi 100 anni in termini di scala e magnitudo”. L’epicentro della scossa è stato registrato al largo nel Pacifico, a circa 87 chilometri dalla cittadina di Pijijiapan e alla profondità di 70 chilometri, ha riferito il servizio geologico Usa. Il terremoto è stato avvertito nettamente a Città del Messico, a oltre mille chilometri di distanza dall’epicentro, dove la terra ha tremato per un minuto e migliaia di persone sono scese in strada. Le scuole sono state chiuse nella capitale, a Oaxaca e nel Chiapas, lo stato più vicino all’epicentro, dove le coste sono state evacuate.

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“Sulla base delle informazioni giunte dai singoli Stati, le vittime sono al momento 15”, ha confermato il direttore della protezione civile messicana, Ricardo de la Cruz. Ma il bilancio potrebbe aggravarsi nelle prossime ore. A Juchitan, nell’Est dello Stato di Oaxaca, “alcune abitazioni sono crollate e c’erano delle persone all’interno”. Anche un hotel è stato parzialmente interessato da crolli e secondo le ultime informazioni ci sarebbero persone sotto le macerie. Il governatore dello Stato di Chiapas, Manuel Velasco, ha confermato che tre persone, tra cui due donne, sono morte “nel crollo della loro casa”. Nello stato di Tabasco (Sud-Est), un bambino ha perso la vita sotto le macerie della sua abitazione. Pena Nieto ha spiegato che 50 milioni di messicani, su 120 milioni, hanno avvertito la scossa. Molti cittadini, sorpresi nel sonno, sono scesi in strada in pigiama, proteggendosi dal freddo con coperte di lana, ammassati sui marciapiedi per ore, atterriti anche dalle continue scosse di assestamento, alcune delle quali di magnitudo superiore a 5. “Ho sentito come una detonazione. I semafori oscillavano in maniera impressionante”, ha raccontato Mayaro Ortega, psicologo di 31 anni che ha abbandonato in tutta fretta la sua casa, nel Nord della capitale. “Io stavo guidando, quando tutto ha cominciato a tremare. La macchina ha subito degli scossoni”, è invece la testimonianza di Cristian Rodriguez, autista di Uber al lavoro a Città del Messico. Il sisma è stato avvertito anche in Guatemala, dove numerose località del Nord sono rimaste al buio per la brusca interruzione dell’erogazione della corrente elettrica. Nel settembre 1985 un terremoto di magnitudo 8.1 devastò Città del Messico uccidendo oltre 10mila persone. Dopo la tragedia le autorità hanno inasprito le norme per l’edilizia e sviluppato un sistema di allerta.

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