Torna il ciclone Grecia e le Borse europee bruciano 208 mld

Torna il ciclone Grecia e le Borse europee bruciano 208 mld
9 dicembre 2014

finanza3 economia borsa

Lo Tsunami Grecia si abbatte sui mercati finanziari europei. Un martedi’ nero con i listini del vecchio continente che bruciano in una seduta 208 miliardi di euro con l’indice Eurostoxx 600 che lascia sul terreno il 2,20%. Giornata da dimenticare per Piazza Affari con un tonfo del 2,81% e 12,8 miliardi di capitalizzazione andati in fumo. Per la Borsa di Atene una seduta da incubo con l’indice generale in calo di quasi il 13% con i bancari venduti a mani basse. L’indice di settore ha perso oltre il 15% e tra i titoli piu’ colpiti Attica bank ha perso oltre un quarto del valore in una seduta. National Bank ha chiuso con un crollo del 20,45%, Marfin Invest -23%. Variazioni che somigliano a un bollettino di guerra. Giornata negativa gia’ nei primi scambi sulla scia del -5% della Borsa di Shanghai anche se la piazza cinese veniva da una serie di rialzi fino al massimo degli ultimi tre anni.

Ma e’ Atene l’epicentro della tempesta che si e’ abbattuta sui mercati. Il governo guidato da Antonis Samaras a sorpresa ha annunciato l’anticipo delle elezioni per il nuovo presidente della repubblica. Il successore di Karolos Papoulias doveva essere eletto a febbraio ma il governo ha anticipato i tempi e il 17 dicembre i 300 parlamentari saranno chiamati a votare il primo cittadino greco. Il secondo e terzo scrutinio sono fissati per il 23 e 29 dicembre. Per Samaras e’ un test di vitale importanza. In parlamento puo’ contare su 155 voti ma per eleggere il presidente ne occorrono 180. Secondo notizie di stampa il candidato di Samaras sarebbe l’ex commissario europeo all’ambiente Stavros Dimas. In caso di fallimento il premier sarebbe costretto alle elezioni politiche anticipate. In base ai sondaggi Syriza sarebbe in testa. Il partito di sinistra radicale, in caso di successo, potrebbe rimettere in discussione molti provvedimenti approvati da governo e parlamento sulla base degli impegni assunti con la troika Ue, Bce e Fmi. Ed e’ questa prospettiva che ha scatenato la fuga degli investitori da qualsiasi titolo con radici greche. Se la borsa di Atene ha accusato un crollo record, i titoli di Stato non hanno avuto sorte migliore. Sul decennale grandinata di ordini di vendita con un rendimento schizzato di nuovo sopra la soglia dell’8% e uno spread sul Bund tedesco di nuovo sopra i 700 punti, quasi 60 punti in piu’ in un giorno solo.

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In tutta Eurolandia riaffiorano le fibrillazioni sul futuro dell’euro che sembravano ormai un lontano ricordo. Mercati azionari con ribassi superiori al 2%. Sotto pressione le periferie dell’euro. A Madrid l’indice Ibex 35 ha accusato un tonfo del 3,15% con ribassi concentrati sui bancari. Performance analoga a Lisbona con i principali bancari che archiviano la seduta con ribassi intorno al 5%. In tensione anche il mercato del reddito fisso con gli spread dei paesi periferici che si allargano rispetto al Bund tedesco. Il decennale della Germania rappresenta un lido sicuro tanto che offre un rendimento nominale inferiore allo 0,70% e un tasso reale pari a zero. Il rendimento del Btp decennale italiano torna sopra la soglia psicologica del 2% mentre lo spread si allarga a 134 punti. Il differenziale tra i Bonos spagnoli e il decennale tedesco sale a 116 punti mentre il rendimento dei titoli di Madrid cresce all’1,84%.

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