Trump entra alla Casa Bianca: “Da oggi l’America prima di tutto”. E gli Obama vanno in vacanza in California

Trump entra alla Casa Bianca: “Da oggi l’America prima di tutto”. E gli Obama vanno in vacanza in California
21 gennaio 2017

Donald Trump entra alla Casa Bianca per la seconda volta in un giorno: ma diversamente dalla mattinata, quando era stato accolto da Barack e Michelle Obama, è lui ad esserne l’inquilino. Il miliardario di New York – la persona più anziana ad entrare da Commander in chief al civico 1600 di Pennsylvania – è infatti il 45esimo presidente americano. Il suo mandato inizia con dei primati: è il primo ad avere alle spalle soltanto un’esperienza nel settore privato, è il primo a non avere svolto il servizio militare è il primo ad avere pronunciato il suo primo discorso con uno stile semplice e chiaro, fatto di frasi corte e aggressive con tonalità patriottiche e nazionalistiche; è lo stesso che gli ha permesso di cavalcare il populismo durante la campagna elettorale più improbabile della storia Usa garantendo alla rivale democratica Hillary Clinton una vittoria amarissima. “Da oggi ci sarà una nuova visione: l’America viene prima” del resto del mondo, ha dichiarato nel suo discorso dopo il giuramento. Come promesso alla vigilia, Trump ha detto di volere unire una nazione forse mai così divisa. Lo si è visto dalle proteste e dagli scontri tra polizia e manifestanti andati in scena nella capitale americana e che hanno portato ad un centinaio di arresti. “Noi, cittadini d’America”: con queste parole ha iniziato un discorso che il suo consigliere capo, lo Steve Bannon espressione della destra antisistema e ultraconservatrice, ha definito “Jacksoniano” in riferimento al settimo Commander in chief considerato l’architetto del populismo americano.

COMPRARE E ASSUMERE AMERICANO Trump si è presentato nuovamente come un presidente che non appartiene all’establishment, criticato dal balcone del palazzo (“ha protetto sé stesso, non il popolo”) del campidoglio dove ha giurato al fianco della moglie (la terza) Melania, ex modella slovena elegantemente vestita al punto da ricordare Jackie. Trump – protagonista di una instancabile scalata del potere che lo ha portato alla presidenza malgrado la sua inesperienza politica e malgrado le sparate xefonobiche e sessiste all’origine di tanti scandali – promette di mettere “l’America al primo posto”, di seguire due regole (“comprare e assumere americano”), alla faccia di chi copia i prodotti Made in Usa e di chi ruba i suoi segreti. Trump rappresenta il patriottismo a cui dedica una giornata nazionale appena creata ma ancora da definire. Un patriottismo che cavalca un’immagine cupa di un’America che altrimenti non potrebbe diventare nuovamente grandiosa: “Questa carneficina deve finire qui e ora”. Stop alle chiacchiere vuote, sì alle azioni. Peccato che il suo discorso sia privo di dettagli che Wall Street aspettava. Lui ha garantito: con toni paternalistici ha spiegato che “non ci dovrebbe essere paura. Siete protetti. Lo sarete sempre”: Difficile immaginare un leader più diverso da Barack Obama, con la sua eleganza, le sue capacità oratorie e la sua verve naturale, a fronte del miliardario dalla bizzarra capigliatura bionda e che usa un vocabolario semplice ma efficace. Per arrivare anche nelle aree più rurali della nazione che gli hanno permesso di mettere a segno una vittoria shock.

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MESSAGGIO A OPEC E’ appena diventato il 45esimo presidente americano e Trump ha già inviato un chiaro messaggio anche all’Opec: gli Stati Uniti vogliono “l’indipendenza” dal cartello di Paesi produttori impegnato a tenere fede a uno storico accordo siglato il 30 novembre per ridurre la produzione con lo scopo di riequilibrare il mercato. La Casa Bianca del neo-presidente promette “l’indipendenza dall’Opec e da altre nazioni ostili ai nostri interessi”. Stando alle priorità della nuova amministrazione descritte sul nuovo sito, “una politica energetica solida inizia riconoscendo che abbiamo riserve energetiche vaste e inesplorate qui in America”. Trump è pronto ad “abbracciare la rivoluzione dello shale oil e gas, portando la prosperità per milioni di americani”. Allo stesso tempo, gli Usa lavoreranno con le nazioni del Golfo per “sviluppare una relazione energetica positiva come parte della strategia contro il terrorismo”.

RILANCIO CARBONE Il successore di Barack Obama vuole “approfittare delle riserve di shale oil e gas e di gas naturale che hanno un valore stimato di 50.000 miliardi di dollari, specialmente sui terreni federali che il popolo americano possiede”. Come previsto, Trump intende scommettere sulla “tecnologia pulita legata al carbone” e sul “rilancio dell’industria del carbone, che è stata lesa per troppo tempo”. Detto tutto questo, la Casa Bianca dice di volere proteggere “l’aria e le acque pulite” rifocalizzando l’Agenzia per la protezione ambientale, l’Epa, la stessa che ha accusato il 12 gennaio scorso Fiat Chrysler Automobiles di avere violato le leggi sulle emissioni, accusa respinta dal gruppo guidato da Sergio Marchionne. Intanto, l’ex presidente americano Barack Obama ha lasciato Washington per volare in California con la moglie Michelle per una vacanza dopo l’uscita dalla Casa Bianca. Obama prima di salire sull’aereo nella base Andrews dell’areonautica militare ha salutato lo staff e si è rivolto agli americani, dicendo: “Avete dimostrato il potere della speranza”.

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