Scontro treni, è ufficiale: 23 morti tutti identificati. Il sistema di sicurezza era affidato al telefono

Scontro treni, è ufficiale: 23 morti tutti identificati. Il sistema di sicurezza era affidato al telefono
13 luglio 2016

“Ci sono 23 vittime e non ci sono dispersi. La cifra di 27 è una cifra data dai media in modo errato. Abbiamo solo una salma che non viene rivendicata da nessuno”. Lo ha detto il governatore della Regione Puglia, Michele Emiliano in merito disastro ferroviario avvenuto ieri in Puglia. Tutti i familiari che hanno denunciato uno scomparso hanno avuto il corrispettivo identificato. Resta una sola persona da identificare, è stato spiegato, e si tratterebbe di un italiano, di sesso maschile, tra i 55 e i 60 anni. Le vittime sono tutte italiane. Oggi pomeriggio e domani si procederà alle indagini, che saranno fatte mediante accertamenti radiologici e le salme saranno rilasciate venerdì sera. Intanto, è stato identificato il secondo macchinista Sono di Luciano Caterino, 37 anni, originario di Corato, i resti umani trovati a bordo del convoglio giallo, quello proveniente da Bari, di cui era il macchinista. L’uomo nell’impatto è rimasto dilaniato. L’altro convoglio era guidato da Pasquale Abbasciano, di Andria, l’altro macchinista di questa tragedia, anche lui deceduto nello scontro. L’equipaggio dei due treni era composto da un macchinista e da un capotreno per ogni convoglio. Nel frattempo sono state recuperate entrambe le scatole nere e identificati i due macchinisti.

SISTEMA SICUREZZA Il sistema di sicurezza regolato con il meccanismo del consenso telefonico “è uno dei sistemi tra i meno evoluti. Si affida interamente all’uomo”. Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio, riferendo in aula alla Camera sul disastro ferroviario avvenuto ieri in Puglia. Delrio, spiegando il funzionamento del meccanismo che regola la circolazione ferroviaria sul binario unico in cui è avvenuto l’incidente, ha detto: “Le tecnologie oggi disponibili sono molteplici, in quei luoghi il sistema del binario unico è in uso da oltre 60 anni e la frequenza dei convogli è inalterata da 10 anni, e non ci sono mai stati problemi nella applicazione del sistema”. “Date le rilevanti proporzioni dell’incidente – ha aggiunto – ieri sono state date cure ospedaliere a 52 persone, 11 dei quali in “gravi condizioni”. Delrio ha ricordato che in Italia ci sono 2700 km di linea ferroviaria a binario unico presenti nella rete delle ferrovie secondarie. “Da anni – ha detto – sono in corso sistemi di ammodernamento per ammodernare le linee a binario unico, ma bisogna ricordare che il raddoppio del binario garantisce maggiore capacità ma non maggiore sicurezza”. Sotto accusa, quindi, non c’è il binario unico, ma il sistema di sicurezza regolato con il meccanismo del consenso telefonico che “è considerato maggiormente a rischio perché affidato interamente all’uomo”. “Per accertare la dinamica abbiamo nominato una commissione di inchiesta – ha quindi concluso Delrio – che accerterà cause, dinamiche e responsabilità nella sicurezza”.

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LE INDAGINI “Non ci sono indagati ancora”. Lo ha detto Francesco Giannella, procuratore aggiunto di Trani, in merito all’inchiesta sul disastro ferroviario avvenuto ieri in Puglia. Sui tempi relativi all’esame del contenuto delle scatole nere, Giannella ha detto: “a quanto mi è stato riferito non ci vuole molto ma si tratterà di incrociare tutta una serie di dati sia testimoniali, sia di immagini, sia di dati informatici provenienti dalle scatole nere, sia di dati provenienti da altri sistemi vedi il controllo a distanza, afferendo tutti questi dati in un unico calderone riusciremo a ricostruire i fatti”, ha aggiunto. “Si indaga sulla linea e sui mancati lavori – ha detto ancora Giannella – non ci fermeremo a quello che è successo ieri. Non è escluso che a fine giornata qualcuno venga iscritto nel registro degli indagati” .

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