Unioni civili, Ncd alza la posta. Lorenzin: “Adozioni? Non basta”

Unioni civili, Ncd alza la posta. Lorenzin: “Adozioni? Non basta”
24 febbraio 2016

Mentre c’è tensione e attesa per il maxi-emendamento del governo sulle Unioni civili che dovrebbe arrivare in Aula del Senato in serata subito dopo il voto di fiducia al Dl Milleproroghe, Ncd prova ad alzare la voce: “Lo stralcio della stepchild adoption non è sufficiente, occorre evitare ogni equiparazione tra le unioni civili e il matrimonio”. A dirlo è il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, presente oggi all’incontro del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, con i pazienti e il personale della Fondazione Santa Lucia. Lorenzin ha sottolineato che lo stralcio delle adozioni è sicuramente “un fatto importantissimo, un elemento di grande buonsenso, perchè nella stepchild c’era il tema dell’apertura alla maternità surrogata e all’utero in affitto, un tema oggettivamente insopportabile. Ora i membri del Pd e del mio partito stanno lavorando per cercare di vedere come costruire questo emendamento, in modo tale che non ci siano quelle equiparazioni al matrimonio che riteniamo incostituzionali”.

Sottolineando poi che “per i bambini già nati in questo momento decidono i giudici, a garanzia e a tutela della continuità affettiva”, Lorenzin ha aggiunto: “In Italia abbiamo veramente un paradosso- ha proseguito- ci sono tantissimi bambini in stato di abbandono che dovrebbero essere dati in affidamento o in adozione e tantissime famiglie che vogliono adottare. Eppure non si riesce a fare questo incontro in modo veloce, con il risultato che abbiamo ragazzi negli istituti fino ai 18 anni”. Ha poi proseguito: “Credo che aiutare questi ragazzi ad avere delle famiglie sia un fatto importantissimo. Ritengo quindi che si debba rimettere mano al tema delle adozioni e, all’interno di questo, pensare ad un rafforzamento delle adozioni speciali con tutele specifiche per i bambini che già ci sono, facendo però delle audizioni e ascoltando i tribunali dei minori e gli assistenti sociali, cercando di capire quello che veramente accade in queste famiglie. Cosa, questa- ha concluso il ministro- di cui purtroppo non ci siamo occupati durante questo dibattito in Senato”

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