Unioni gay, una famiglia con due mamme. Tribunale riconosce adozione “incrociata” di 3 figli

Unioni gay, una famiglia con due mamme. Tribunale riconosce adozione “incrociata” di 3 figli
9 marzo 2016

Una nuova sentenza del Tribunale per i minorenni di Roma ha riconosciuto una famiglia con due mamme. Lo rendono noto Rete Lenford e Famiglie Arcobaleno, spiegando che alle due donne, rappresentate dall’avvocata Susanna Lollini, è stata riconosciuta l’adozione “incrociata” dei tre figli che da oggi, quindi, sono anche per la legge figli di entrambe le madri. Per le associazioni dei diritti gay “va sottolineato che, mentre la Camera si appresta a discutere la proposta di legge sulle unioni civili dove l’adozione dei figli del partner è stata stralciata rimettendo così tutto nelle mani dei giudici, il Tribunale scrive che già la normativa attuale ‘deve poter essere interpretata alla luce dei principi costituzionali e convenzionali che costituiscono il fondamento per il riconoscimento di nuove forme di genitorialità. E’ di tutta evidenza – continua la sentenza – che i rapporti esistenti tra le ricorrenti ed i rispettivi figli sono quelli concretamente e quotidianamente tipici di una sana relazione madre-figli'”. “Tuttavia – spiegano ancora Rete Lenford e Famiglie Arcobaleno – per la particolarità della norma sulle adozioni speciali che si applica a questi casi, i figli della coppia continueranno a non essere per la legge fratelli, dal momento che tale adozione definisce solo i rapporti tra il genitore che adotta e il minore, escludendo il resto della famiglia. Questo nonostante, sottolinea il giudice, che ‘le mamme hanno dichiarato al giudice che i bambini vivono come fratelli perché tali si considerano e vengono nel mondo esterno considerati'”.

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