Gaza lancia 700 razzi verso Israele, oltre venti morti

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Tra le vittime palestinesi, due donne incinte e un neonato di 14 mesi. Scuole chiuse e divieto di riunioni pubbliche. In Egitto la diplomazia lavora per una mediazione

Palestinesi in fuga, con loro un fotografo (Ansa)

E’ di 23 morti, 19 palestinesi e quattro israeliani il bilancio delle vittime degli scontri tra Gaza e Israele. Oltre 100 i feriti da entrambe le parti a causa dei piu’ dei 700 razzi lanciati da Gaza verso Israele e per i raid dell’aviazione e dell’esercito israeliano. Tra le vittime palestinesi, due donne incinte e un neonato di 14 mesi, oltre ad un alto funzionario di Hamas considerato il punto di contatto per il passaggio di soldi dall’Iran a Gaza. Tra le vittime israeliane, un uomo che era uscito di casa per fumare una sigaretta nel suo giardino. Le forze israeliane hanno interrotto le forniture di carburante che attraverso 17 autobotti erano state fatte entrare in giornata, dopo che un razzo e’ esploso nei pressi di uno dei camion. Il ministro israeliano dell’Energia, Yuval Steinitz, ha ordinato lo stop temporaneo al gas naturale pompato dal giacimento di gas offshore di Tamar, citando “ragioni di sicurezza”.

Il gas naturale viene pompato attraverso un impianto situato a circa 20 chilometri dalla costa di Ashkelon, nel sud di Israele, utilizzando un solo tubo. Le autorita’ hanno ammesso che l’impianto e’ stato preso di mira in passato. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha tenuto per oltre cinque ore una riunione del gabinetto di sicurezza, incaricando l’esercito a continuare gli attacchi a Gaza preparandosi per continuare. In una dichiarazione rilasciata alla fine della riunione, si sottolinea che “la considerazione fondamentale e’ la sicurezza dello Stato e dei suoi residenti”. Dall’altro lato, esponenti di Hamas e della Jihad islamica hanno detto che non escludono la possibilita’ che l’attuale round di combattimenti nella Striscia di Gaza possa portare a una guerra totale con Israele. Alcuni media arabi hanno riportato la notizia secondo la quale emissari dei due gruppi sarebbero in Egitto per una mediazione, mentre un portavoce della Jihad islamica ha detto ad alcuni media israeliani che non ci sono colloqui e negoziati per porre fine all’attuale round di ostilita’.

Nel frattempo, i media di Gaza riferiscono che le fazioni di Gaza hanno ribadito all’Egitto che intendono attaccare Tel Aviv e altre parti del centro di Israele stasera. Il portavoce della Jihad islamica Musab al-Braim ha detto che “la resistenza e’ alle soglie di una nuova fase di respingimento dell’aggressione israeliana che potrebbe portare a una guerra aperta”. Il Comando del Fronte interno ha ordinato alle scuole di rimanere chiuse oggi in diverse parti del sud di Israele. In queste aree saranno vietate le riunioni pubbliche che si terranno all’esterno, mentre non saranno ammessi eventi con oltre 300 persone. La citta’ di Ramat Gan, a nord di Tel Aviv, ha aperto i ricoveri pubblici, mentre non si sono registrati, per tutta la giornata, problemi all’aeroporto di Tel Aviv. Il consolato italiano di Gerusalemme e l’ambasciata a Tel Aviv stanno monitorando la situazione dei connazionali che si trovano nella Striscia, sia perche’ residenti in zona che per lavoro.