Vetrina rotta e svastica in un bar, choc nel Bresciano

Vetrina rotta e svastica in un bar, choc nel Bresciano
28 gennaio 2020

Segnali inquietanti, rigurgiti di antisemitismo, manifestazioni di spregio contro le vittime della Shoah e di razzismo. Negli ultimi giorni si sono moltiplicati episodi di questo genere in Italia. L’ultimo in ordine di tempo e’ avvenuto la scorsa notte nel Bresciano, dove e’ stata sfondata una vetrina e sul pavimento e’ stata lasciata una scritta: “t.. negra” con accanto una svastica disegnata al contrario e una croce celtica. E’ accaduto in un bar di Rezzato, gestito da una ragazza italiana di origini marocchine. Ora la donna, 36 anni, Madiha Khtibari ha paura: “Non so se riapriro’ il bar. Sono spaventata e turbata. Mi ha colpito che nessuno negli appartamenti vicini abbia sentito i rumori e denunciato”. “Spesso ricevevo apprezzamenti insistenti dai clienti e anche minacce verbali – racconta -. Per questo preferivo sempre farmi accompagnare all’apertura e alla chiusura del bar”. A Torino, nel cortile interno di un palazzo di corso Casale, e’ stata lasciata la scritta ‘Crepa sporca ebrea’ rivolta contro una donna che abita li’, di origini ebraiche e figlia di una staffetta partigiana, che ha denunciato l’episodio sul quale ora indaga la Digos.

Mentre nuove minacce e insulti sono stati lanciati contro Liliana Segre, sopravvissuta al campo di sterminio di Auschwitz, e contro il giornalista Paolo Berizzi, come ha denunciato la Fnsi. A Calolziocorte, in provincia di Lecco, dove una copia de “La Lettera agli Ebrei” e’ stata strappata e lasciata a pezzi per terra ieri, alla vigilia della celebrazione del Giorno della Memoria, nell’area dello storico complesso conventuale del Lavello. Tra i tanti volumi presenti nella cassetta del book crossing, e’ stata presa solo “La Lettera agli Ebrei”, un testo del Nuovo Testamento, ma il titolo potrebbe avere indotto a compiere un atto di spregio contro le vittime della Shoah. Parole di condanna sono giunte unanimi e immediate, anche durante i momenti di celebrazione che hanno visto il coinvolgimento degli studenti della zona. Atto deplorevole anche a Guastalla, nella Bassa Reggiana, alla vigilia della Giornata della Memoria. Una pietra d’inciampo – dedicata ad Aldo Munari, militare che fu internato in Germania – e’ stata danneggiata, forse con colpi di piccone, davanti a quella che fu la sua abitazione, in aperta campagna nella frazione di San Rocco.

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Istoreco (istituto reggiano per la storia della resistenza) che aveva posato la pietra il 12 gennaio 2018, ha fatto sapere che sostituira’ il manufatto che ricorda il militare catturato in Croazia e morto a Colonia nel 1944, all’eta’ di 29 anni. A scoprire il danno e’ stato un cittadino che ha sporto denuncia ai carabinieri: “Un evento deplorevole, un’azione vergognosa e indecente”, il suo commento. Prima ancora, l’episodio in provincia di Cuneo. “L’episodio di Mondovi’, come altri di questo genere, sono un buco nero nei valori sui quali la societa’ tutta dovrebbe essere fondata”. A dirlo, nel suo intervento alla cerimonia per il Giorno della memoria, e’ stata la sindaca di Torino Chiara Appendino, a proposito della scritta “Juden hier” tracciata sulla porta di casa del figlio di Lidia Beccaria Rolfi, partigiana sopravvissuta ai campi di sterminio.

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