Zelensky al Parlamento italiano. Ex M5s assenti

Zelensky al Parlamento italiano. Ex M5s assenti
Volodymir Zelensky
21 marzo 2022

Ufficialmente saranno solo i gruppi di Alternativa a disertare il discorso di domani davanti alle Camere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ma c’è chi teme che i filo-russi saranno di più. Alle 11 Montecitorio si collegherà con Kiev per ascoltare il discorso in videoconferenza del leader ucraino, introdurranno i presidenti di Camera e Senato, Roberto Fico e Maria Elisabetta Alberti Casellati. E dopo Zelensky, il cui discorso non dovrebbe durare più di 15 minuti, interverrà anche il presidente del Consiglio, Mario Draghi. L’invito è rivolto a tutti i deputati e senatori e per evitare sovraffollamento in Aula sono stati anche predisposti due monitor in Transatlantico.

Zelensky è intervenuto in quasi tutti i Parlamenti europei e anche al congresso Usa e alla Knesset isrealiana con parole non sempre gradite a chi lo ascoltava, perciò alla vigilia dell’incontro a tenere banco nel dibattito politico sono le possibili assenze. In Parlamento infatti quando si è trattato di approvare il dl Ucraina che prevede aiuti anche militari al paese sotto attacco da parte della Russia ci sono stati alcuni voti contrari, Alternativa in primis, ma soprattutto molte assenze anche nelle file della maggioranza di governo, da esponenti di M5s e Lega. Hanno votato contro perfino due deputati di Fi, sebbene siano anche loro ex pentastellati. Gli stessi che non intendono partecipare all’evento di domani (Dall’Osso e Giannone). Questo ha alimentato i sospetti di simpatie verso Putin piuttosto che verso il paese sotto assedio.

Leggi anche:
Europee, depositati 42 simboli: in sette col nome del leader

Il leader della Lega, Matteo Salvini, ha fatto sapere però che non mancherà a Montecitorio e questo dovrebbe servire anche a serrare i ranghi del suo partito. I distinguo di alcuni politici di maggioranza come i leghisti Simone Pillon e Vito Comencini, il deputato che si era detto pronto ad andare nel Donbass per portare la sua solidarietà agli ucraini separatisti o di Nicola Grimaldi che, insieme a Davide Serritella, entrambi M5s, si sono astenuti sul decreto Ucraina e sostenevano di voler sentire dopo Zelensky anche Putin in Parlamento, sono oggetto di attacchi da parte degli alleati: “Un gruppo di parlamentari, tra Lega e M5S, ha annunciato in pompa magna che non parteciperà al video collegamento di Zelensky domani alla Camera – ha detto Andrea Marcucci, senatore dem -. La stessa cosa farà mercoledì in Francia Marine Le Pen. Ogni commento sulla matrice politica di tali assenze sarebbe superfluo”.

I parlamentari di Alternativa, dall’opposizione, hanno spiegato così la loro decisione: “Non parteciperemo alla seduta comune delle Camere in cui è previsto l’intervento in tandem in videoconferenza del Presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky e del presidente del Consiglio Mario Draghi. Riteniamo infatti si tratti di una forzatura che non cambia di una virgola lo stato delle cose. Si tratta solo e soltanto di un’operazione di marketing che non servirà a far cessare le ostilità e non avrà alcuna utilità per la parte offesa”. Ma anche il leader di Italexit, Gianluigi Paragone, ha assunto una posizione “originale” sul conflitto attaccando ovviamente l’Europa e dicendosi contrario all’invio di armi, e lamentando l’assenza di una iniziativa diplomatica. E’ probabile quindi che anche lui domani non si farà vedere a Montecitorio, dove, peraltro, non sono previsti interventi da parte dei parlamentari. L’evento, infatti, durerà meno di un’ora.

Leggi anche:
Campagna elettorale Usa, Melania Trump in campo
Segui ilfogliettone.it su facebook
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Se avete correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a redazione@ilfogliettone.it


Commenti