Amianto, 100mila decessi nei prossimi 120 anni

Amianto, 100mila decessi nei prossimi 120 anni
6 novembre 2017

L’Italia e’ stato il maggiore produttore e utilizzatore di amianto e paga oggi un costo sanitario altissimo. Il massiccio impiego di questo materiale nella produzione industriale con scarsa attenzione per la sicurezza ha determinato l’esposizione professionale intensa e prolungata a polveri e fibre di amianto di piu’ di 3 milioni di lavoratori, e questa situazione ha causato un’epidemia di patologie asbesto-correlate, il cui picco e’ previsto per il 2025. I dati sono stati forniti dall’Osservatorio Nazionale Amianto che ha presentato una proposta di legge che prevede il credito di imposta per chi bonifica i siti contenenti amianto. “Seimila decessi nel 2016, 10.000 nuovi casi diagnosticati; 54.000 da qui al 2025, anno in cui ci sara’ il picco; 100.000 decessi nei prossimi 120 anni solo in Italia e le stime sono prudenziali. E’ inaccettabile il sacrificio di tante vite umane, che si possono ancora salvare, a causa dell’inerzia delle pubbliche autorita’. Chiediamo uno scatto di reni da parte delle istituzioni”, ha esortato il presidente dellOna. Il presidente dell’Inps, Tito Boeri, ha stimato che la bonifica dei materiali contenenti amianto verra’ portata a termine nei prossimi 85 anni; nel frattempo le esposizioni proseguiranno e con esse si verificheranno nuovi casi di patologie asbesto-correlate che, tenendo conto dei tempi di latenza, sarebbero diagnosticati nel corso dei prossimi 120 anni. Il sistema italiano di gestione delle politiche sociali rischia il collasso, di fronte a un impegno cosi’ gravoso per la necessita’ di prestazioni sanitarie, previdenziali e assistenziali, oltre alla inaccettabilita’ del sacrificio di altre decine di migliaia di vite umane. Ad oggi, il costo sociale medio di un paziente oncologico per l’unita’ di riferimento (paziente e care-giver) e’ di 41.000 euro ogni anno (se ad esso dovesse aggiungersi il costo di un farmaco di nuova generazione si arriverebbe ad oltre 100.000 euro l’anno).

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Cifra insostenibile sia per il singolo malato che per la sua famiglia, ma anche per il Sistema sanitario Nazionale che dovrebbe affrontare una spesa complessiva stimata in 400 milioni di euro annui, a cui si aggiungono le spese per prestazioni previdenziali ed assistenziali: un totale di 48 miliardi nei prossimi 120 anni (stimando anche il prolungamento del periodo di sopravvivenza media del paziente affetto da patologie asbesto correlate ed ipotizzando un sostanziale segnare il passo della ricerca medica indirizzata alle cure), di cui circa 5 miliardi per i prossimi dieci anni. “Il costo del Sistema Sanitario Nazionale potrebbe essere abbattuto se venissero utilizzati esclusivamente i farmaci per i quali e’ stata dimostrata la capacita’ di aumentare la sopravvivenza di un malato oncologico”, ha osservato Luciano Mutti, titolare della cattedra di oncologia medica e ricerca oncologica presso l’universita’ Salford di Manchester. L’amianto e’ un killer silenzioso che uccide anche a basse dosi e dopo decenni. Secondo stime OMS, ogni anno questa fibra killer provoca nel mondo piu’ di 100.000 decessi per i soli casi di mesotelioma, cancro polmonare e asbestosi per esposizioni professionali, a cui occorre aggiungere quelli per le altre patologie riconosciute (il cancro dell’apparato gastrointestinale e il cancro delle ovaie) e per esposizioni extraprofessionali. In Italia, fino all’entrata in vigore della legge 257/1992, sono state lavorate 3.748.550 tonnellate di amianto che, miscelate con altri prodotti, hanno determinato la presenza del minerale killer in tutti luoghi di vita e di lavoro: si calcola che a tutt’oggi nel nostro Paese, in assenza di una bonifica efficace, vi siano circa 40 milioni di tonnellate di materiali contenenti amianto, per cui permangono le condizioni per la prosecuzione delle esposizioni anche dopo la messa al bando della lavorazione del minerale. L’Osservatorio, partendo dalla considerazione della dimensione di questi dati, si e’ convinto che il problema, per la sua entita’, deve essere affrontato e superato con strumenti tecnico normativi ed economico finanziari che permettano la bonifica definitiva dei materiali contenenti amianto agli imprenditori, ai privati e ai cittadini tutti. E’ nata da questa considerazione la proposta di legge per la bonifica.

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