Banche sotto attacco, Piazza Affari crolla (-2,6%). Mps a picco, si indaga

Banche sotto attacco, Piazza Affari crolla (-2,6%). Mps a picco, si indaga
18 gennaio 2016

di Maurizio Balistreri

L’incubo banche piomba su Piazza Affari che ha chiuso un’ennesima seduta in profondo rosso, in una giornata condizionata dal continuo calo del prezzo del petrolio e dalla chiusura di Wall Street per la festività del Martin Luther King Day. Mentre le altre principali Borse europee hanno accusato lievi cali, l’indice Ftse Mib ha azzerato tutti i guadagni dell’ultimo anno ed è ritornato sui livelli di gennaio 2015, chiudendo a 18.686 punti, in flessione del 2,65%. Banche sotto il tiro della speculazione e non solo. Sul settore pesano i timori degli operatori per la mole di sofferenze, sempre più sotto la lente della Bce, che grava sui bilanci dei nostri istituti. Un vero e proprio handicap rispetto ai competitor europei, con il conseguente rischio che si rendano necessari nuove svalutazioni e nuovi interventi di rafforzamento patrimoniale. A farne le spese è stata soprattutto Mps, in caduta libera: le azioni hanno chiuso aggiornando i minimi storici a 0,7655 euro (-14,76%), dopo essere scivolate fino a quota 0,748 euro, con la Consob che è dovuta intervenire a Borsa aperta disponendo il divieto di short selling per oggi e domani. Ma le vendite non hanno salvato nessuno: Bper -8,73%, Ubi -7,28%, Banco Popolare -6,73%, Bpm -5,5%, Unicredit -5,37%, Intesa Sanpaolo -5%, Mediobanca -4,79%. Elevati, come nelle ultime sedute, i volumi: sono passate di mano 121 milioni di azioni, pari al 4,1% del capitale.”Ci sono mani italiane ed estere sul titolo – ha spiegato il presidente  della Consob, Giuseppe Vegas – Stiamo indagando e a fine giornata vedremo chi ha venduto effettivamente”. In altri termini, “stiamo facendo un monitoraggio su Mps e altre banche, perché ci sono stati dei problemi. Visto che Mps ha perso oltre il 10% in Borsa abbiamo ritenuto di mettere il divieto alle vendite allo scoperto, perché questo è quello che prevede la regolamentazione europea”.

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In merito ai risparmiatori truffati dalle quattro banche salvate dal governo, invece, Vergas ha annunciato che riceveranno “il giusto” con le procedure di ristoro previste dai decreti dell’esecutivo. Sempre secondo il presidente, “la Consob collaborerà per far sì che a chi è stato truffato sia dato il giusto. Ci saranno dei tempi per fare le domande di rimborso e tutta la documentazione sarà esaminata molto celermente”. I decreti attuativi sui rimborsi, ha aggiunto Vegas a margine di un convegno alla Luiss, sono “una questione del governo. Saranno approvati dal Consiglio dei ministri e noi ci limiteremo ad applicarli e daremo nostra massima collaborazione”. Per il presidente della Consob ci sono stati alcuni comportamenti scorretti nel vendere titoli a rischio delle quattro banche ad alcuni risparmiatori. “Se ci sono stati errori – ha detto Vegas – non sono tanto degli errori di carattere generale ma comportamenti scorretti da parte di chi ha collocato i titoli. Ma per il futuro tutto cambierà: c’è il bail-in e bisognerà adattarsi alle novità”. Non ci sarà, inoltre, il rischio paventato dalla Consob di una sovrapposizione tra le authority. I rischi, secondo Vegas, “penso che saranno assolutamente sminati. Non ci sarà questo problema”.

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