“ABBIAMO LITIGATO DIETRO LE QUINTE DI SANREMO”: urla, spintoni e panico in diretta | Costretti a tornare subito sul palco
Palco di Sanremo - (video) - IlFogliettone.it
Sanremo, palco di musica e tensioni, nell’ultima edizione c’è stata una lite furibonda e nessuno lo ha mai saputo.
Il Festival di Sanremo non è soltanto il più atteso evento musicale italiano, ma anche un palcoscenico dove emozioni, pressioni e rivalità possono sfociare in veri e propri momenti di tensione. Dietro le quinte e talvolta persino in diretta, sono numerosi gli episodi in cui artisti, conduttori o addetti ai lavori hanno dato vita a discussioni animate, lasciando il pubblico diviso tra sorpresa, indignazione e curiosità.
Non sono rari nemmeno i confronti tra artisti in gara, spesso causati da divergenze di opinione sulle scelte musicali, sul rispetto dei tempi in scaletta o su dichiarazioni fatte in conferenza stampa. Tra gli episodi più memorabili, si ricorda la discussione tra Morgan e Bugo nel 2020, sfociata in un abbandono del palco in piena esibizione. Una scena rimasta nella memoria collettiva e divenuta simbolo di quanto le tensioni personali possano esplodere anche nel contesto più istituzionale della musica italiana.
Non tutte le tensioni si trasformano in scontri visibili. Talvolta bastano sguardi, risposte telegrafiche o assenze strategiche a suggerire che qualcosa si sia incrinato nei rapporti tra artisti e organizzatori. Alcune liti restano sottotraccia e vengono svelate solo a distanza di mesi, quando i protagonisti decidono di raccontare la propria verità in interviste o autobiografie. Sono proprio questi retroscena a rendere il Festival un racconto che si estende ben oltre le cinque serate ufficiali.
E’ questo il caso. A distanza di mesi dalla conclusione dell’edizione 2025 infatti, Bresh è tornato a parlare del suo debutto in gara e, soprattutto, dell’esibizione con Cristiano De André durante la serata delle cover, che ha richiesto ben tre tentativi prima di andare in onda correttamente. Un racconto che, tra ironia e sincerità, mostra il lato più umano e imprevedibile della kermesse più seguita d’Italia.
Un duetto atteso con Cristiano De André
Durante la serata dedicata alle cover, Bresh ha scelto di rendere omaggio a Fabrizio De André con il brano Creuza de mä, un inno alla Liguria scritto in dialetto genovese. Al suo fianco, un interprete d’eccezione: Cristiano De André, figlio del celebre cantautore e custode del suo patrimonio artistico. L’interpretazione, molto sentita e simbolicamente potente, ha tuttavia incontrato una serie di ostacoli tecnici che hanno complicato la messa in scena, costringendo i due a ricominciare la performance più volte.
A raccontare l’accaduto è stato lo stesso Bresh, ospite nel programma Supernova condotto da Alessandro Cattelan. Il cantante ha spiegato che il primo problema è stato del tutto banale ma decisivo: il microfono era spento. Un errore umano, come lo ha definito, che però non è stato immediatamente percepito da lui stesso: “Pensavo di non sentirmi io, così sono andato avanti a cantare”, ha raccontato divertito. Solo in un secondo momento è stato necessario fermarsi e ricominciare.
Il bodypack che cade e la tensione crescente
Non è stato però l’unico inconveniente. Al secondo tentativo, è caduto il bodypack – l’apparecchio che consente ai cantanti di ascoltare la base in cuffia – aggravando una situazione già complicata. Con l’emozione alta e il tempo televisivo che incalzava, si è creata una certa agitazione dietro le quinte. “Un parapiglia serio alla genovese”, ha commentato con ironia Bresh, ricordando anche lo stress evidente del conduttore Carlo Conti, che ha dovuto gestire la situazione senza poter tagliare nulla in diretta.
Il momento più delicato è arrivato tra il secondo e il terzo tentativo. Dietro le quinte si è accesa una discussione tra gli artisti e alcuni membri dello staff tecnico. Secondo Bresh, il problema non è stato tanto l’errore in sé, quanto la mancanza di scuse da parte di chi avrebbe dovuto semplicemente riconoscere il disguido. “Noi avremmo capito. Ci aspettavamo solo un ‘scusate ragazzi’ e invece è partito il muro difensivo”, ha detto, evidenziando una gestione emotiva poco adeguata da parte della produzione.