Addio a Gianrico Tedeschi: una carriera tra cinema, teatro e tv

Addio a Gianrico Tedeschi: una carriera tra cinema, teatro e tv
Gianrico Tedeschi
28 luglio 2020

Ufficiale dell’esercito italiano, partì per la campagna di Grecia. Dopo l’8 settembre finì in un campo di prigionia dove era stato spedito dai fascisti per non aver aderito alla repubblica di Salò. Ed è qui che è cominciata la lunghissima carriera di Gianrico Tedeschi, milanese di nascita, classe 1920, nell’aprile scorso centenario festeggiato dal Presidente della Repubblica Mattarella che mandò un messaggio di auguri nella sua casa di Crabbia di Pettenasco, sul lago d’Orta, dove si è spento la scorsa notte circondato dall’affetto dei familiari, la moglie Marianella Laszlo, anche lei attrice, le due figlie: Sveva, che ha seguito le sue orme, ed Enrica, docente universitaria di sociologia, avuta dal primo matrimonio.

Quel campo di prigionia dove interpretò Enrico IV, amava ripetere, “mi ha fatto diventare attore” e ha regalato al teatro italiano uno dei più importanti interpreti del ventesimo secolo. Dopo la Liberazione riesce a entrare in Accademia a Roma e nel 1947 debutta a teatro, scelto e diretto da Giorgio Strehler. Lavora con registi del calibro di Luchino Visconti, Luca Ronconi, recita con attori del calibro di Ruggero Ruggeri e Salvo Randone, Anna Magnani, Marcello Mastroianni, Romolo Valli e tantissimi altri, ma anche Renato Rascel e Domenico Modugno, per arrivare ad avere accanto giovani come Massimo Popolizio, Sergio Rubini o Marina Massironi.

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Protagonista in commedie impegnate. Con Strehler è stato Pantalone in Arlecchino servitore di due padroni e Peachum nell’Opera da tre soldi, poi La locandiera e Tre sorelle con Visconti, i lavori di Testori con Ruth Shammah, il Bernhard del Riformatore del mondo regia di Maccarinelli. Senza dimenticare un eccezionale Cardinale Lambertini di Testoni. Con Delia Scala protagonista di un indimenticabile “My fair Lady” di Garinei e Giovannini del 1964. Lavora in radio con Raffaella Carrà in “Gran Varietà”.

In televisione con Bice Valori e Lina Volonghi nel varietà di Antonello Falqui Eva ed io e nel 1977 partecipa a Bambole, non c’è una lira. Protagonista di Carosello per uno spot delle caramelle diventato celebre. Tanti anche gli sceneggiati televisivi a cui ha dato il suo volto come I giocatori, Tredici a tavola, La professione della signora Warren, prende parte ai celebri sceneggiati della Rai, da Delitto e castigo (1963), a Il gabbiano (1969) e Demetrio Pianelli (1963). La compagnia degli uomini buoni di Bond con Ronconi gli vale l’ultimo premio come miglior attore dell’anno nel 2011, quando aveva 91 anni.

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