Afghanistan, i talebani sono entrati a Kabul: nessuna intenzione di usare la “forza”

14 agosto 2021

I talebani sono entrati a Kabul. Sembra che il palazzo presidenziale sia in lockdown. I combattenti talebani si trovavano nei distretti di Kalakan, Qarabagh e Paghman. I talebani affermano tuttavia in una nota che non hanno intenzione di prendere Kabul “con la forza”. “La vita, la proprietà e la dignità di nessuno saranno danneggiate e la vita dei cittadini di Kabul non sarà a rischio”, hanno affermato, ordinando ai combattenti di evitare violenze a Kabul e consentire un passaggio sicuro a chiunque decida di andarsene. I talebani hanno preso il controllo dell’università di Kabul, nella parte occidentale della capitale, e hanno anche issato le loro bandiere in uno dei distretti. L’ufficio stampa del palazzo presidenziale dell’Afghanistan, dal canto suo, ha negato l’attacco dei talebani a Kabul, affermando che in alcune parti di Kabul si sono verificati solo sporadici colpi di pistola. Ma è evidente come ormai la situazione sia fuori controllo. In un tweet l’ufficio del presidente ha detto che le forze di sicurezza hanno la situazione sotto controllo.

E così dopo 20 anni di conflitti e perdite nell’esplosivo Afghanistan la situazione è di nuovo sull’orlo del baratro. Il 31 agosto gli Stati Uniti metteranno formalmente fine a due decenni di guerra e presenza nel Paese, e i talebani hanno approfittato della situazione per una riconquista del paese a tempo dei record. I miliziani islamici hanno preso il controllo di Lashkar Gah e altri tre capoluoghi provinciali e sono accampati a pochi chilometri da Kabul. Sono in arrivo nella capitale le truppe statunitensi con il compito di aiutare personale diplomatico e altri americani a lasciare il paese. Prima di partire il personale diplomatico è stato invitato a distruggere i documenti sensibili e i materiali “che potrebbero venire usati come strumenti di propaganda”.

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Il capo delle Nazioni Unite ha avvertito che la situazione sta andando fuori controllo con conseguenze devastanti per i civili. “Sono molto turbato dal fatto che i Talebani stanno imponendo pesanti limitazioni dei diritti umani nelle aree passate sotto il loro controllo, prendendo di mira soprattutto donne e giornalisti” ha detto il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, invitando “tutte le parti a rendersi conto dell’impatto devastante del conflitto sui civili”. La Nato ha convocato una riunione d’emergenza. Il capo militare degli insorti, mullah Yaqoob, figlio del mullah Omar, ha chiesto di proteggere aeroporti e chi si è arreso, ha poi promesso una amnistia per chi ha collaborato con il governo di Kabul e l’Occidente.

Talebani rivendicano la conquista di Mazar e Gardez

Violenti scontri intanto si sono registrati attorno alla città di Mazar-e-Sharif, nel Nord dell’Afghanistan, attaccata oggi dai talebani e difesa da migliaia di uomini guidati dall’ex vice presidente e signore della guerra afgano Abdul Rashid Dostum. “I talebani hanno attaccato la città da diversi fronti, scatenando violenti combattimenti in periferia”, ha detto all’Associated Press il portavoce della provincia di Balkh, Mounir Ahmed Farhad. Gli stessi talebani rivendicano su Twitter di aver conquistato Mazar – e – Sharif, la capitale della provincia di Balkh e – secondo quanto riferisce la Cnn – anche un altro capoluogo di provincia, Gardez, capoluogo di Paktia, continuando così l’avanzata verso la capitale dell’Afghanistan Kabul. Il portavoce dei talebani Zabihullah Mujahid ha detto che l’ufficio del governatore, il quartier generale della polizia, il centro di intelligence e tutte le sue strutture sono stati sequestrati.

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E come per ogni città di cui ha rivendicato la conquista da parte dei talebani (l’Afghanistan ha 34 capoluoghi di provincia) – ha twittato che “un gran numero di armi ed equipaggiamento è caduto nelle mani dei mujaheddin”. Il portavoce ha anche annunciato che i talebani stanno avanzando verso la base del 203esimo Thunder Corps, l’unità dell’esercito che difendeva Gardez. Non ci sono conferme al momento da parte del governo afgano su questa rivendicazione, ma – sottolinea la Cnn – immagini e video dalla città mostrano combattenti talebani per le strade. Il presidente afgano, Ashraf Ghani, ha visitato mercoledì scorso Mazar-i-Sharif per incontrare i comandanti locali e organizzare la difesa della città dall’avanzata dei talebani, che nelle ultime settimane hanno preso il controllo di metà dei capoluoghi di provincia del Paese e ora si trovano nella capitale Kabul.

Ritiro della missione diplomatica americana

Frattanto, l’amministrazione di Joe Biden si sta preparando alla caduta di Kabul e al ritiro della missione diplomatica americana in Afghanistan. Secondo il sito Axios, “ai più stretti collaboratori del presidente Biden appare sempre più probabile che gli Stati Uniti non avranno una presenza diplomatica in Afghanistan dopo il 31 agosto, la data entro cui Biden ha promesso di completare il ritiro delle truppe”. Anche i 3.000 militari inviati dal Pentagono per evacuare il personale dell’ambasciata lasceranno il Paese entro il 31 agosto. L’ambasciata a Kabul non è solo una sede diplomatica, ma anche un importante centro di intelligence, ha rimarcato il sito americano, e i diplomatici hanno già ricevuto l’incarico di distruggere tutti i documenti importanti.

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Anche l’Italia in azione

Secondo il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, “la rapidità inaspettata dell’evolversi della situazione” in Afghanistan, con l’avanzata dei talebani, abbia “condizionato la nostra pianificazione, che viene aggiornata ora per ora”, sottolineando che “è un dovere morale, prima che politico” portare in sicurezza il personale che ha collaborato con il contingente italiano durante 20 anni di missione. Guerini ha quindi aggiunto che, in collaborazione con il ministero degli Esteri, “stiamo lavorando per la sicurezza del nostro personale diplomatico che va ringraziato per il grande lavoro che sta svolgendo in condizioni molto, molto difficili”.

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