Agroalimentare, nuove norme Ue per etichette e qualità prodotti

Agroalimentare, nuove norme Ue per etichette e qualità prodotti
21 aprile 2023

La Commissione europea ha proposto a Bruxelles un pacchetto di misure volte a migliorare le norme vigenti che riguardano la commercializzazione nel mercato Ue di una serie di prodotti agroalimentari (frutta e verdura, succhi e confetture di frutta, miele, pollame o uova), per consentire ai consumatori di fare scelte più informate e per contribuire a prevenire gli sprechi alimentari. L’etichettatura di origine, in particolare, sarà sottoposta a norme obbligatorie per renderla più chiara, precisa e dettagliata per miele, frutta a guscio e frutta secca, banane mature, nonché per frutta e verdura trasformata e tagliata (come le foglie di insalata confezionate). In caso di miscele, sarà obbligatorio riportare sull’etichetta ognuno di paesi di origine del prodotto. Il fatto di elencare i paesi di provenienza consentirà di aumentare la trasparenza per i consumatori, oltre a promuovere la produzione di questi prodotti nell’Ue. Tra le scelte proposte dalla Commissione:

etichettatura di origine – norme più chiare e obbligatorie per miele, frutta a guscio e frutta secca, banane mature, nonché frutta e verdura rifilate, trasformate e tagliate (come le foglie di insalata confezionate). In caso di miscele, occorrerà riportare sull’etichetta il o i paesi di origine. Il fatto di elencare i paesi di origine consentirà di aumentare la trasparenza per i consumatori, oltre a promuovere la produzione di questi prodotti nell’Ue;

sprechi alimentari – le revisioni proposte riguardano sia i rifiuti alimentari che quelli di imballaggio. Per esempio, per gli ortofrutticoli esteticamente meno attraenti (con difetti esterni, ma comunque adatti al consumo locale/diretto) venduti a livello locale e direttamente dai produttori ai consumatori è prevista una deroga dalle norme di commercializzazione. Valorizzarne la freschezza potrebbe offrire ai consumatori maggiori opportunità di acquistare frutta e verdura fresca a prezzi più accessibili e andare a vantaggio dei produttori attivi nelle filiere corte. Lo stesso vale per alcuni prodotti colpiti da calamità naturali o da altre circostanze eccezionali, se il loro consumo è sicuro;

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imballaggio – i prodotti destinati alla donazione potrebbero essere esentati dai principali requisiti di etichettatura. Ciò potrà ridurre gli adempimenti burocratici e le esigenze di etichettatura, facilitando il lavoro degli operatori;

succhi di frutta – potranno recare la menzione “senza zuccheri aggiunti” per chiarire che, contrariamente ai nettari di frutta, i succhi non possono per definizione contenere zuccheri aggiunti, una caratteristica di cui la maggior parte dei consumatori non è a conoscenza. Inoltre, per rispondere alla crescente domanda di prodotti con meno zuccheri, un succo riformulato potrebbe indicare sull’etichetta “succo di frutta a tasso ridotto di zuccheri”. Per semplificare ulteriormente e adattarsi ai gusti dei consumatori, il termine “acqua di cocco” potrebbe essere utilizzato accanto a “succo di cocco”;

confetture e marmellate – il contenuto di frutta sarà portato da 350 a 450 grammi minimi (550 per i prodotti di alta qualità) per chilogrammo di prodotto finito. Con l’aumento generalizzato del contenuto di frutta, ai consumatori verrebbe offerto un prodotto con meno zuccheri liberi e una quantità di frutta superiore a quella attuale. Il termine “marmellata”, finora autorizzato soltanto per le confetture di agrumi, si applicherebbe a tutte le confetture, in modo da adeguare il nome del prodotto a quello più utilizzato a livello locale;

uova – i pannelli solari potrebbero essere introdotti nei sistemi di produzione all’aperto per stimolare l’approvvigionamento di energia da fonti rinnovabili. Anche la stampigliatura delle uova sarebbe effettuata direttamente in azienda per migliorare la tracciabilità.

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E ancora. Per eliminare gli sprechi, ai prodotti ortofrutticoli con difetti estetici esterni ma comunque adatti al consumo diretto, che sono venduti a livello locale e direttamente dai produttori ai consumatori, potrà applicarsi una deroga dalle norme di commercializzazione. I consumatori avranno così maggiori opportunità di acquistare frutta e verdura fresche a prezzi più accessibili, e questo avvantaggerà i produttori attivi nelle filiere corte. La stessa deroga potrà essere applicata ad alcuni prodotti colpiti da calamità naturali o da altre circostanze eccezionali, se il loro consumo è sicuro. Inoltre, i prodotti agroalimentari destinati alla donazione potranno essere esentati dai principali requisiti di etichettatura, in modo da ridurre gli adempimenti burocratici e facilitare il lavoro degli operatori.

Negli allevamenti di pollame all’aperto per la produzione di uova potranno essere introdotti dei pannelli solari l’approvvigionamento di energia. Infine, la stampigliatura delle uova sarà effettuata direttamente in azienda per migliorare la tracciabilità dei prodotti. Tutte le proposte per gli ortofrutticoli freschi, le uova e il pollame sono state presentate dalla Commissione con “atti delegati”, che resteranno aperti per la consultazione pubblica per un mese, e poi sottoposti per altri due mesi all’esame del Parlamento europeo e del Consiglio Ue, prima dell’entrata in vigore. Le proposte riguardanti confetture, marmellate, succhi di frutta e miele sono incluse in direttive e seguiranno il processo co-legislativo ordinario.

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