Aiuto, il mare è inquinatissimo | È arrivata la bomba di Legambiente: batteri e problemi intestinali

Problemi intestinali - (pexels) - IlFogliettone.it

Problemi intestinali - (pexels) - IlFogliettone.it

Alcuni tratti di costa di questa regione risultano essere molto inquinati, fare il bagno è pericoloso.

Le coste della Puglia presentano alcune situazioni da monitorare con attenzione. A dirlo è il bilancio della Goletta Verde e della Goletta dei Laghi, le storiche campagne di Legambiente dedicate al controllo dello stato delle acque marine e lacustri italiane. Secondo i dati emersi, su 29 punti monitorati tra il mare pugliese e il lago di Varano, ben 28 sono risultati entro i limiti di legge, a testimonianza di un generale miglioramento nella gestione del sistema depurativo regionale.

Tuttavia, non manca qualche ombra. Due punti sono stati giudicati “fortemente inquinati“, in quanto presentavano livelli microbiologici superiori di oltre il doppio rispetto ai limiti normativi. Il primo si trova di fronte alla foce del Canale di Ponente, nella zona della spiaggia libera sulla litoranea di Barletta. Il secondo è situato alla foce del Canale Reale, nel tratto di mare antistante Torre Guaceto, nel territorio comunale di Carovigno, in provincia di Brindisi. In entrambi i casi, i tecnici di Legambiente hanno rilevato un’elevata concentrazione di Enterococchi intestinali, indice di inquinamento fecale.

Il monitoraggio ha confermato un dato costante nel tempo: le principali criticità si concentrano nelle foci di canali e fiumi, che rappresentano i punti di ingresso preferenziali per l’inquinamento microbiologico in mare. In molte situazioni, la contaminazione è riconducibile a una cattiva depurazione dei reflui urbani oppure alla presenza di scarichi illegali, che attraverso questi corsi d’acqua finiscono direttamente nel mare, senza alcun tipo di trattamento.

Il quadro complessivo, però, è positivo. Gli interventi infrastrutturali, infatti, stanno contribuendo in modo significativo al miglioramento dello stato ecologico delle acque costiere. Non è un caso che la Puglia sia stabilmente tra le prime regioni nella Guida Blu di Legambiente e Touring Club, grazie all’alta qualità delle sue acque balneabili.

Un nuovo formato per un monitoraggio continuo

A causa delle restrizioni dovute alla pandemia, quest’anno Goletta Verde ha rinunciato alla consueta navigazione lungo le coste, sostituendola con una formula “a terra” che ha comunque garantito continuità al progetto. L’attività di campionamento si è svolta  secondo un protocollo scientifico che prevede, per la Puglia, un punto di prelievo ogni 30 chilometri di costa.

Uno degli aspetti più interessanti del monitoraggio riguarda la partecipazione attiva dei cittadini. I punti critici da analizzare non vengono scelti casualmente, ma selezionati anche grazie alle segnalazioni raccolte tramite il servizio SOS Goletta, uno strumento che consente di indirizzare i controlli verso aree dove si sospettano problemi legati agli scarichi. In questo modo, la campagna assume anche un valore civico, oltre che scientifico.

Mare inquinato - (pexels) - IlFogliettone.it
Mare inquinato – (pexels) – IlFogliettone.it

L’importanza del controllo microbiologico

I parametri presi in esame durante il monitoraggio sono esclusivamente microbiologici: Enterococchi intestinali ed Escherichia coli. Il superamento dei limiti stabiliti dalla normativa vigente comporta una classificazione del punto come inquinato o, se i valori sono superiori al doppio del consentito, come fortemente inquinato. È proprio questa metodologia rigorosa a garantire la validità dei risultati ottenuti.

In conclusione, la fotografia scattata quest’anno lungo le coste pugliesi restituisce l’immagine di un mare che, pur con alcune zone d’ombra, mostra segni concreti di miglioramento. Proseguire con gli investimenti nel sistema depurativo, potenziare i controlli e coinvolgere i cittadini sono le strade da seguire per garantire un futuro sostenibile alle acque della Puglia, patrimonio ambientale e turistico di valore inestimabile.