Altra botta all’Ars, impugnata legge amianto

3 aprile 2014

La scure del commissario dello Stato per la Regione siciliana si abbatte nuovamente sulla legge “Norme per la tutela della salute e del territorio dai rischi derivanti dall’amianto”, approvata dall’Assemblea regionale siciliana il 26 marzo scorso. Infatti, il prefetto Carmelo Aronica ha impugnato, dinanzi alla Corte costituzionale, la relativa norma. In particolare, il commissario ha impugnato gli articoli 7 e 13 della legge concernenti rispettivamente l’individuazione di misure di assistenza supplementari rispetto ai livelli essenziali di assistenza previsti dal piano di rientro dal disavanzo sanitario e sanzioni amministrative nei confronti di dipendenti pubblici. Nell’impugnativa vengono eccepite da un lato la mancanza di copertura finanziaria degli oneri che la stessa legge comporta, prevedendo misure di assistenza supplementari rispetto ai livelli essenziali stabiliti dal piano di rientro dal disavanzo sanitario, e dall’altro la insufficiente determinatezza delle sanzioni amministrative nei confronti di dipendenti pubblici che violino le disposizioni in materia di amianto.

Il deputato regionale Pippo Gianni, promotore del provvedimento. “La legge sull’amianto e’ salva, nonostante l’impugnativa del commissario dello Stato. “Obiettivamente il commissario non poteva non eliminare la norma sul regime sanzionatorio per i comuni, introdotta con un emendamento dal M5s. L’altro articolo cassato e’ quello sul contributo di 200 mila euro alle famiglie per l’assistenza dei propri malati. Quando si chiudera’ la partita sul debito sanitario riproporro’ la norma. “L’idea della legge sull’amianto nasce dall’incontro con la morte, quando da medico mi sono imbattuto con un numero enorme dei dipendenti dell’Eternit di Priolo, ammalati di mesotelioma”.

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