Anas, finisce la lunga era Ciucci. Nove anni al potere, l’addio dopo crolli e polemiche

Anas, finisce la lunga era Ciucci. Nove anni al potere, l’addio dopo crolli e polemiche
13 aprile 2015

di Mauriziuo Balistreri

anas-ciucciCrolli e polemiche travolgono Pietro Ciucci (foto), la cui lunga era alla guida dell’Anas è destinata a concludersi. Al nuovo ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, il presidente della società stradale ha detto che lascerà l’incarico dopo l’assemblea sul bilancio a metà maggio. Una decisione “in segno di rispetto per il nuovo ministro”, ma che suona più come un passo indietro. Un addio all’Anas dopo nove anni al vertice, a coronamento di una lunga carriera nelle aziende statali, dalla Società Autostrade alla Stretto di Messina Spa, passando per l’Iri come dg e liquidatore. E dopo gli incidenti e le critiche degli ultimi mesi, anche l’Anas si appresta probabilmente a ‘cambiare verso’. La mossa finale di Ciucci arriva dopo mesi difficili per la società, iniziati a fine dicembre con il crollo del viadotto Scorciavacche sulla Palermo-Agrigento, inaugurato in anticipo rispetto al previsto. Un incidente seguito a gennaio dalle dimissioni dal consiglio di amministrazione dell’Anas di Maria Cannata, rappresentante del ministero dell’Economia.

All’inizio di marzo è venuto giù un pezzo di viadotto sulla Salerno-Reggio Calabria, con la morte di un giovane operaio romeno. Poi alcuni giorni fa il cedimento di un pilone sulla Palermo-Catania, con l’interruzione dell’autostrada e la Sicilia tagliata in due. E così si è dimesso anche Sergio Dondolini, l’altro componente del cda, in rappresentanza del ministero delle Infrastrutture. Ciucci era rimasto solo nella bufera, nel mirino degli attacchi anche per le inchieste sulla corruzione e le grandi opere che hanno sfiorato l’Anas. Polemiche a cui il presidente ha risposto rivendicando sempre l’agire corretto della società e difendendo così il suo mandato, in scadenza nel 2016. L’accelerazione degli eventi nelle ultime settimane, però, deve averlo indotto a chiudere anticipatamente. I cedimenti stradali sono stati quindi fatali per un manager classe 1950, che ha cominciato la carriera nel 1969 nella Società Autostrade. Nel 1987 passa all’Iri guidata Romano Prodi e nel 1996, con il Professore appena eletto premier, diventa direttore generale e poi componente del collegio dei liquidatori. Guida poi la società Stretto di Messina per la costruzione del ponte e nel 2006, con Prodi nuovamente a Palazzo Chigi, viene nominato presidente dell’Anas. Un regno di nove anni ormai sulla strada del tramonto. (foto, pilone ceduto nella Palermo-Catania)

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