Ancora doping Russia, ombre sulla cerimonia

Ancora doping Russia, ombre sulla cerimonia
Nadezhda Sergeeva
23 febbraio 2018

L’accordo c’era, il si del Cio era praticamente cosa fatta, tra strette di mano e un bronzo sacrificato sul piatto della bilancia. Alla cerimonia di chiusura la Russia condannata all’anonimato in questi Giochi avrebbe ritrovato i suoi colori, ma proprio nel giorno in cui, sul filo di lana, conquista dopo quasi due settimane di gare il suo primo oro, mette a segno un altro record. Ma negativo. Secondo caso di doping tra gli atleti di Mosca, sui quattro riscontrati qui in Corea: dopo quello del giocatore di curling, Alexander Krushelnitskii, bronzo nel team misto, sono state riscontrate tracce di uno stimolante alla bobbista Nadezhda Sergeeva, 31 anni a giugno, non nuova a vicende di doping, finita nella rete del meldonio nel 2016 e graziata dalla sanatoria Wada. Solo dodicesima in gara. Un fatto, questo, che sulla carta avrebbe rimesso tutto in discussione: la decisione del Cio sull’atteso via libera alla Russia è prevista per domani, alla vigilia della cerimonia olimpica. Per arrivare al verdetto è stata incaricata una commissione interna a tre, chiamata a valutare sulla base del percorso fatto fin qui ai Giochi dalla delegazione degli atleti olimpici della Russia (Oar), il rispetto delle norme etiche e degli accordi dello scorso dicembre che hanno consentito comunque a una nutrita delegazione di partecipare ai Giochi nonostante il bando. Dovevano essere doping free, e invece il 50% di quelli fin qui trovati positivi è russo.

Mosca ha anche pagato la multa da 13 milioni di euro, e alla fine dopo che la commissione a tre (di cui fa parte Danka Bertekova) avrà presentato la relazione, il Cio riammetterà i russi, perché il caso della bobbista non sarà completato prima che si pronunci il comitato olimpico.. In attesa di vedere se la Russia avrà le divise vere e non quelle grigie e bianche, alla cerimonia di sicuro ci sarà Ivanka Trump: la figlia del presidente degli Stati Uniti è arrivata in Corea e si è detta onorata di guidare la delegazione a stelle e strisce e sostenere gli atleti che si sono distinti a questi Giochi. Ivanka è stata ricevuta dal presidente sudcoreano Moon alla Residenza Blu: menù vegetariano kosher per la lady americana, in abito nero per la cena ufficiale. “La ringrazio per averci ospitato tutti qui stasera – le parole della figlia di Trump – è un modo per riaffermare i nostri legami di amicizia, cooperazione, partnership e il nostro impegno per la nostra campagna per garantire che la penisola coreana sia denuclearizzata”, ha detto alla cena con Moon, riportano i media coreani, per i quali non sarebbe previsto invece un incontro tra Ivanka e i rappresentanti della Corea del Nord, guidati da Kim Yong-chol, vice presidente del Comitato centrale e capo dello United Front Department del Partito dei Lavoratori. E la Russia sempre incriminata spera comunque di sfilare sotto la sua bandiera.

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