Anziani digitali e stranieri iperconnessi. Boom delle Smart Tv

3 ottobre 2019

Sul consumo di media e nuove tecnologie digitali la società italiana si scopre in piena trasformazione: i cittadini sono ormai iperconnessi; sono 112 milioni gli schermi attraverso i quali fruire di programmi televisivi o di altri contenuti audio e video; i nuclei famigliari tecnologicamente meno aggiornati stanno facendo passi da gigante per annullare il loro ‘digital divide’ (e gli over 65 sono i più attivi in questo senso); alla scoperta del mondo digitale ci sono anche i cinque milioni di stranieri regolarmente residenti in Italia, l’8,7% della popolazione. E’ quanto emerge dal secondo rapporto Auditel-Censis che indaga su quali beni tecnologici si orientano le scelte famigliari e come si stanno riarticolando i consumi audiovisivi dei singoli componenti delle famiglie italiane.

Secondo la ricerca, la società italiana va verso una “total audience”, con gli smartphone, 43 milioni e mezzo, che nel 2018 superano gli apparecchi televisivi e le Smart Tv cresciute di oltre il 20% rispetto al 2017: nel 2019 quasi una famiglia su tre con un televisore ha almeno una Smart Tv connessa ad Internet. Il presidente del Censis Giuseppe De Rita: “Una società moderna è una società che crea squilibri, tra classi sociali, tra realtà locali, tra ceti: invece no, quando andiamo a vedere la comunicazione, quando andiamo a vedere i mezzi di comunicazione noi assistiamo a una enorme democratizzazione. Le divisioni generazionali, le articolazioni culturali, gli stessi livelli di reddito non giocano sul fatto di avere comunicazione, di avere lo smartphone”.

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Avere un minore in casa, emerge ancora dal dossier, rappresenta un formidabile volano per la crescita di tutti i consumi, in particolare di quelli di nuove tecnologie: dove ci sono minori si moltiplicano i device, soprattutto quelli mobili e la connessione a Internet deve essere sempre assicurata. Nelle famiglie composte di soli over 65 ci sono meno dispositivi tecnologici, ma sono proprio questi nuclei quelli in cui più cresce l’utilizzo di tutti i device e che quindi hanno maggiore potenzialità di crescita. Le famiglie di soli stranieri, infine, che hanno bisogno di tecnologie e di strumenti di comunicazione, ma possiedono un corredo tecnologico domestico meno ricco di quello delle abitazioni in cui vivono solo italiani, sono destinate a progredire rapidamente nella piramide sociale e, di conseguenza, anche in quella della dotazione di media e nuove tecnologie.

Il presidente della Commissione di Vigilanza RAI, Alberto Barachini: “Gli ascolti della televisione stanno cambiando: vengono parcellizzati, bisogna analizzare ormai l’ascolto di qualità e di permanenza, sta cambiando il pubblico televisivo, gli smartphone sono il nuovo telecomando. Il servizio pubblico deve rispondere con la qualità, con un prodotto che sappia aggregare il più possibile i vari tipi di pubblici: è sempre più difficile oggi riunire giovani, genitori e magari nonni davanti a uno schermo televisivo, ma se qualcuno ci deve provare, ci può provare e ci può riuscire è la RAI”.

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