Piero Angela, la camera ardente in Campidoglio

Piero Angela, la camera ardente in Campidoglio
16 agosto 2022

Roma dà l’ultimo saluto a Piero Angela, il giornalista, divulgatore scientifico e intellettuale morto il 13 agosto. Alle 11.30 è stata aperta la camera ardente allestita in Campidoglio, a Roma. Piero Angela è morto sabato scorso a 93 anni. Molta gente ha atteso l’arrivo del feretro che è stato accolto in silenzio assoluto. Ad accogliere la bara il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri. Presenti anche i familiari di Piero Angela, la moglie, Margherita Pastore e i figli, Alberto e Christine, e i nipoti. L’accesso al pubblico per rendere l’estremo saluto a Piero Angela, sarà consentito fino alle 19 presso la Sala della Protomoteca in Campidoglio (ingresso dal Portico del Vignola). Poi il funerale laico. 

Già prima dell’apertura al pubblico erano centinaia le persone in fila in piazza del Campidoglio. La coda per accedere alla camera ardente, allestita nella sala della Protomoteca, partiva dai piedi della scalinata che porta al portico del Vignola e girava tutto intorno a palazzo Senatorio. Prima dell’apertura al pubblico è stata celebrata una cerimonia privata per familiari, amici e colleghi dell’indimenticato divulgatore scientifico. Tra i primi ad arrivare in Campidoglio il presidente della Rai, Marinella Soldi, l’amministratore delegato, Carlo Fuortes, e la direttrice del Tg1, Monica Maggioni. La Rai, per cui l’indimenticabile giornalista e divulgatore scientifico ha lavorato ininterrottamente per 70 anni, ha deciso di omaggiarlo trasmettendo in diretta tv su Rai1 uno speciale: il Tg1 condotto da Giorgia Cardinaletti, collegato con il Campidoglio, seguirà inoltre la cerimonia. C’erano anche Antonio Di Bella, direttore dei programmi di approfondimento alla RAI, il musicista Renzo Arbore, molto amico di Angela, e il leader del Partito Democratico Enrico Letta. All’esterno del palazzo del Campidoglio si sono ritrovate tantissime altre persone.

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Il ricordo del figlio Alberto

“Le persone che amiamo non vorrebbero mai lasciarci. Però accade”, ha detto un commosso Alberto Angela ricordando il padre Piero. “Mio padre è riuscito sempre a unire pur mantenendo le sue opinioni. In questi giorni ci hanno sorpreso messaggi, articoli, pieni non dolore ma di amore, un sentimento che rimane e che si trasforma in valore. E i valori sono eterni”. “L’ultima cosa che fisicamente che ha detto, il comunicato, con poche forze, l’abbiamo raccolta io e mia sorella e trascritta. Era come se parlasse agli amici, si è rivolto al suo pubblico, a chi lo ha amato”, ha proseguito di fronte al feretro ricoperto da rosse rosse, e circondato da tante corone (anche della Presidenza della Repubblica e della Presidenza del Consiglio), e dai gonfaloni delle città di Roma e Torino (dove Angela è nato nel 1928), della Regione Piemonte e del comune di Montelupo Fiorentino (di cui il giornalista era cittadino onorario dal 2018).

“Ci ha insegnato tante cose, con libri e trasmissioni, ma anche con l’esempio: negli ultimi giorni mi ha insegnato a non aver paura della morte”, ha proseguito Alberto Angela. “La sua serenità mi ha davvero colpito. Se ne è andato soddisfatto, come quando ci si alza dopo una cena con gli amici. Quando ha capito che era arrivata la fine ha concluso le trasmissioni e il disco jazz, discorso ai familiari e al pubblico, e poi se ne è andato”. Oggi, intanto, in concomitanza con i funerali che si svolgeranno a Roma, a Torino è lutto cittadino per la scomparsa di Piero Angela, morto sabato scorso. Lo ha proclamato il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo. “Un grande torinese che merita il massimo degli onori per quello che ha dato a Torino e all`Italia. Grazie davvero a nome di tutti” ha scritto su twitter.

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