Nucleare, cresce la tensione tra Iran e Israele

Nucleare, cresce la tensione tra Iran e Israele
Il presidente iraniano Ebrahim Raisi
8 marzo 2021

Alta tensione tra Israele e Iran. Tel Aviv ha ripetutamente accusato Teheran di stare escogitando dei piani per costruire armi nucleari, anche dopo che la stessa Teheran ha accettato di limitare il suo programma nucleare nell’ambito del Piano d’azione congiunto globale (PACG), noto anche come accordo nucleare iraniano, nel 2015. Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu ha affermato che l’intelligence del suo paese ha ottenuto documenti che dimostrerebbero come l’Iran non abbia effettivamente limitato le sue attività nucleari e non abbia abbandonato i piani per dotarsi di un’arma nucleare.

Allo stesso tempo, Teheran ha sottolineato la sudditanza della comunità internazionale e degli organismi globali, poiché tutti gli occhi sono puntati sul programma nucleare iraniano, mentre poca attenzione viene prestata ad attività simili svolte da Israele che, a differenza dell’Iran, non ha mai aderito al Trattato di non proliferazione nucleare. L’Iran ha piani militari per “radere al suolo Tel Aviv e Haifa” in risposta ad un eventuale attacco israeliano, ha detto oggi il ministro della difesa di Teheran, Amir Hatami, dopo l’aumento delle tensioni degli ultimi giorni e l’avvertimento da parte del primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu che il suo Paese è determinato ad impedire all’Iran di dotarsi di armi nucleari.

“La posizione espressa dalla Guida Ali Khamenei alcuni anni fa, che Tel Aviv e Haifa saranno rase al suolo se i sionisti attaccano, è diventata un piano militare”, ha detto Hatami. Il ministro della difesa ha poi aggiunto che per la propria sicurezza l’Iran può fare affidamento sul cosiddetto Asse della resistenza, cioè i regimi come quello di Bashar al Assad in Siria e le milizie che operano in vari Paesi del Medio Oriente, come la stessa Siria, il Libano e l’Iraq. “I sionisti – ha aggiunto Hatami – pronunciano parole più grandi della loro bocca. Ma, come ha detto la Guida, non sono al livello da poter compiere atti ostili contro l’Iran”.

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Nei giorni scorsi, l’ambasciatore iraniano alle Nazioni Unite Majid Takht Ravanchi ha avvertito delle conseguenze per Tel Aviv su ogni possibile misura sbagliata in relazione all’incidente della scorsa settimana nel Golfo dell’Oman che coinvolge una nave israeliana. Il riferimento è allo scorso 25 febbraio quando un’esplosione ha colpito la MV Helios Ray, vascello di proprietà israeliana, mentre stava salpando dal Medio Oriente verso Singapore, con l’equipaggio che è rimasto illeso. Tuttavia, nella nave si sono aperti due buchi sul lato babordo e due sul lato di tribordo, appena sopra la linea di galleggiamento, secondo quanto riferito dai funzionari della difesa degli Stati Uniti.

“L’incidente ha tutte le caratteristiche di una complicata operazione false flag condotta da attori per perseguire le loro politiche maligne e per portare avanti i loro obiettivi illegittimi”, ha scritto Takht Ravanchi in una lettera indirizzata venerdì al Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres. Il massimo diplomatico iraniano ha sottolineato che Israele, lanciando regolarmente accuse e minacce all’Iran, “fa la vittima per distogliere l’attenzione da tutti i suoi atti destabilizzanti e pratiche maligne in tutta la regione”.

L’inviato iraniano delle Nazioni Unite ha esortato la comunità internazionale a non perdere di vista i “crimini, brutalità e minacce” commessi da Tel Aviv, in particolare “la sua occupazione della Palestina e di parti di altri paesi”. Il “persistente avventurismo militare” di Israele nella instabile regione del Medio Oriente è stato condannato dal diplomatico, il quale ha sottolineato che Tel Aviv deve “essere ritenuta responsabile di tutte queste attività illegali e sconsiderate e anche ricordato che sopporterà tutte le conseguenze a seguito di qualsiasi possibile errore di calcolo”.

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