Assessore Sicilia: “Turismo nell’Isola è realtà drammatica”

Assessore Sicilia: “Turismo nell’Isola è realtà drammatica”
26 gennaio 2015

 

di Enzo Marino

“Oggi il turismo in Sicilia e’ messo male. Una realtá drammatica che non sfrutta pienamente il suo potenziale, in particolare in termini di ricettivita’. Sul bilancio corrente non ci sono risorse da potere utilizzare, ma possiamo contare sulla coda della programmazione europea 2007/2013 e sulla nuova 2014/2020. Io sono convinto che la valorizzazione turistica dei beni culturali rappresenta l’unica vera opportunitá di rilancio che ha la Sicilia”. E’ più che convinto di quello che dice, l’assessore ai Beni culturali della Regione Siciliana, Antonio Purpura. Dunque, il neo assessore si ritrova davanti una montagna da scalare, data la fotografia che ha scattato del turismo in Sicilia. E dire che il governo Crocetta oramai s’è insediato da tre anni, periodo, a quanto pare, poco proficuo per far risalire la china al comparto. E così, il governatore, ha ben pensato di delegare a un altro assessore, Purpura per l’appunto, l’ardua missione. Ma i problemi non sono finiti. Purpura si ritrova senza soldi per rilanciare il settore.

“Sul bilancio corrente non ci sono risorse da poter utilizzare – sottolinea Purpura – possiamo contare sulla coda della programmazione europea 2007-2013 e sulla nuova programmazione. Sono convinto che la valorizzazione turistica dei beni culturali rappresenti l’unica vera opportunità”. In sostanza, ma macchina del turismo in Sicilia arranca. Se poi si pensa che sono 274 i dirigenti dell’assessorato ai beni culturali e costano alla Regione circa 15 milioni di euro all’anno a fronte di ricavi provenienti dallo sbigliettamento di musei e parchi archeologici pari a 13,5 milioni, l’agonia del comparto è quasi certificata.

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Insomma, per Purpura “bisogna riorganizzare l’apparato dell’Assessorato in funzione dell’efficienza, intervenire sulle strutture museali riorganizzandole per poli e intervenire sui siti archeologici, provando ad aumentare l’efficienza e la capacità di entrate”. Tradotto: tutto da rifare.

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