Associazione calciatori: “Insensato riprendere allenamenti”

Associazione calciatori: “Insensato riprendere allenamenti”
21 marzo 2020

“Mi auguro che presto si potrà tornare a giocare perché il calcio sarà un termometro della società: quando il pallone rotolerà di nuovo, saremo quasi fuori da questo incubo”. Lo ha detto il presidente dell’Associazione italiana calciatori (Aic), Damiano Tommasi. “Come hanno fatto gli inglesi, trovo più corretto dire che non si riprenderà fino a una certa data, piuttosto che indicare un giorno. Questo è il momento di vivere alla giornata anche perché il dato dei decessi è agghiacciante. In Spagna il Valencia ha il 35 per cento di contagiati e questo vuol dire che il calcio deve prestare grande attenzione a quello che fa”. 

Chi pensa di avvantaggiarsi facendo allenare i suoi tesserati, non so cosa abbia in mente -ha proseguito Tommasi sul sito dell’Aic-. Lo dico senza voler fare polemiche perché questo non è il momento delle polemiche. Allenarsi ora, due mesi prima della ripresa del campionato, però non ha senso. Ed è pure pericoloso. In Spagna ci sono decine di giocatori positivi, mentre in Italia magari non tutti hanno fatto il test e ci sono più asintomatici di quelli che si pensa. La curva dei contagi adesso non dà tregua. Pensiamo a stare in casa. Tutti, nessuno escluso. Il rinvio dell’Europeo aiuterà e magari ci permetterà di concludere i tornei nazionali”.

Anche Fabio Cannavaro, al telefono dalla Cina con Radiosport, offre il suo punto di vista dalla prima nazione che ha visto e combattuto lo sviluppo del coronavirus. “In Italia la situazione non è sicura ed è impensabile riprendere gli allenamenti nei centri sportivi, perché sarebbe rischiosissimo – ha detto Cannavaro – . Non mi piace che si pensi a quando ripartire col campionato, perché i tempi saranno molto più lunghi di quelli per ora previsti”. “Qui la quarantena è dura – ha testimoniato il campione del mondo del 2006- il governo cinese ha vietato di uscire di casa, fortunatamente mi portano la spesa qui. Quando mi sono spostato a Dubai con la squadra abbiamo adottato tutte le misure di sicurezza, sia in partenza che al ritorno. Abbiamo fatto tampone ed esame del sangue a tutti. Tornati in Cina siamo stati in quarantena. Ho la mia famiglia a Napoli e ho paura per loro, perché con questo virus non si scherza. Chi pensa di fare superman rischia di finire intubato”.

Nel paese asiatico, ha detto ancora, il virus è sotto controllo “perché hanno adottato misure forti. È capitato nel capodanno cinese e le città erano vuote, quindi chiudendo le zone rosse sono riusciti a controllarlo. Hanno bloccato tutto. Ora la vita sta riprendendo, piano piano stanno riaprendo le scuole e dal 1 maggio riprenderanno anche le attività sportive e quindi anche il campionato. All’inizio la situazione era strana, ma solo stando a casa si è impedita la diffusione del virus. Qui non si poteva andare a correre, due persone non potevano stare vicino”. “In Italia bisogna essere prudenti, non bisogna uscire ogni giorno, anche per aiutare il sistema sanitario, che ne ha davvero bisogno. Noi ex campioni del mondo abbiamo lanciato una raccolta fondi su gofundme per sostenere la sanità italiana. Quasi tutti i miei colleghi hanno fatto donazioni importanti, almeno il 99%. Noi siamo privilegiati e dobbiamo contribuire: Montella, Chiellini, Verratti e molti altri stanno aderendo a questa raccolta fondi”, ha concluso.

Segui ilfogliettone.it su facebook
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Se avete correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a redazione@ilfogliettone.it


Commenti